Un Patrono... dimenticato!
Una Volta Invece
Spetta/Le Redazione
In un tempo recente, le feste dei santi patroni erano attese con ansia da tutta la popolazione, perchè oltre alla festa era un'occasione di vedere un poco del "mondo esterno al paese." Oggi questo non accade più, e molte tradizioni secolari con tutta la loro storia verranno perdute per sempre. Questo non è un bene perchè con loro si perde anche un poco della nostra identità culturale.
Un Patrono... dimenticato!
I generi alimentari del tempo erano tutti prodotti che ora si chiamerebbero a chilometro zero, portati da agricoltori del territorio circostante, e comprendevano noci, nocciole, sia sfuse che confezionate in collane, farina di castagne, formaggi, salumi, mentre erano comperati dalla gente del "piano" balle di stoccafisso, baccalà, latte di arringhe, e le ricercatissime acciughe sotto sale della nostra costa. Un posto speciale però, aspettava alle acciughe fritte sul posto, che andavano praticamente a ruba. Sulla spianata prima di entrare nel paese, vi era un banco che friggeva il pesce praticamente a getto continuo, per poi essere venduto in cartocci fatti con la carta gialla, oggi introvabile. La parte più importante della festa era come si può immaginare la processione. Partiva dalla Chiesa posta sotto l'antico castello, e esponeva le sante reliquie alla venerazione dei fedeli che le seguivano salmodiando per gli stretti vicoli del paese. Il primo ottobre è stata per decenni una data importantissima anche per un'altra ragione. In Italia si aprivano le scuole di ogni ordine e grado, e per questo, i piccoli alunni della prima elementare erano chiamati "remigini."
Nel mondo globalizzato di oggi, molte di queste tradizioni millenarie verranno perdute per sempre, ed è un peccato, perchè come disse un grande statista " quando un popolo perde le sue tradizioni, perde la sua identità."
Mario Volpi
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