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Sezione a cura di Mario Volpi
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Il Beffardello

Racconti

Il BEFFARDELLO di Fresne.

Vi è mai capitata una delle seguenti cose:
Siete andati a letto e la mattina dopo la tazza che avevate lasciato sul tavolo, ben al centro, l'avete trovata per terra rotta?
Le forbicine che non trovavate più sono saltate fuori dalla scatola dei lucidi per scarpe?
La notte sentite rumori di topi in soffitta, ma non ne avete mai trovato traccia?
La scatola di cioccolatini che vi hanno regalato è stata misteriosamente aperta durante la notte?
Talvolta, sempre di notte, sentite un'oppressione sul petto che non vi fa dormire? L'interruttore salvavita dell'impianto elettrico è saltato più volte senza che ci fosse un temporale in corso?
Il latte vi è andato a male prima della scadenza benché tenuto in frigorifero?
Se almeno ad una di queste domande, o ad altre simili, siete obbligati a rispondere positivamente, allora i casi sono due:
Il primo, meno preoccupante, è che siete tanto stressati da dover ricorrere a cure mediche.
Il secondo, ben più grave, è che la vostra casa è infestata da un Beffardello o usando il termine con il quale è conosciuto sulle Apuane, un Bfarded.
Il Beffardello è una variante di folletto tipica del territorio apuano e della Lunigiana, che agisce quasi sempre di notte per sparire alle prime luci dell'alba. Soltanto in rarissime occasione capita di intravederne uno di giorno e ciò accade nelle più fredde e corte giornate invernali. Il Beffardello è il responsabile di tutti i piccoli e grandi contrattempi e dei guai notturni che accadono nelle case e per i quali non si riescono a trovare spiegazioni logiche e razionali. Il Beffardello è un essere, essenzialmente, solitario e lunatico, più incline al dispetto e allo scherzo pesante che non alla simpatia. Vive, preferibilmente, nei pressi delle abitazioni isolate che considera parte del suo territorio e nella cattiva stagione per sfuggire al freddo invernale è solito sistemarsi nelle soffitte o nelle cantine di questi edifici. E' molto raro che un Beffardello abbandoni un'abitazione per trasferirsi in un'altra, mentre è molto frequente che qualora la famiglia che il Beffardello considera di sua proprietà traslochi, anche in un posto molto distante dalle Apuane, questi la segua ritenendola meritevole dei suoi scherzi e dispetti o, raramente, delle sue attenzioni. Infatti talvolta accade che questa particolare varietà di folletto prenda in simpatia una casa e la famiglia che la abita e in questo caso durante notte si da dà fare e sbriga con solerzia tante piccole incombenze delle quali nessuno si rende quasi mai conto, come riavvitare i tappi lasciati troppo lenti, scacciare i topi dalla dispensa, spegnere la scintilla uscita dal camino e altre cose del genere.
Pare, secondo quando raccontato da alcuni vecchi che quando, per motivi solo a lui noti, il Beffardello prende qualcuno in viva antipatia, allo scopo di tormentarlo aspetta che questi si addormenti per sedersi sul suo petto, cosa che provoca i peggiori incubi e lascia, la mattina dopo, un vivo senso di malessere nel malcapitato.
Secondo un'antica tradizione delle Alpi Apuane l'unico modo per impedire ad un Beffardello di entrare in una casa sia quello di appendere sopra la porta un rametto di agrifoglio, questo rimedio, ovviamente, è inutile se il Beffardello si è già istallato nella casa.

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