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Sezione a cura di Mario Volpi
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Bufale Europee

Una Volta Invece
Spetta/Le Redazione

Il mondo della finanza è in grado di influenzare in vari modi  la vita di tutti i giorni dei cittadini. Il metodo più usato è quello di spacciare per "progresso" un'operazione prettamente commerciale, che porterà milioni di Euro nella casse dei grandi capitalisti, a discapito della povera gente.

Bufale Europee
Ci risiamo! Quando i grandi gruppi industriali prevedono un periodo di stagnazione per la vendita dei loro prodotti, "inventano" qualche novità tecnologica, che costringe milioni di indifesi consumatori a piegarsi ai loro voleri, spesso complici anche gli Stati, che raccontano "bufale" per supportare le richieste delle grandi aziende. Nel 2020, la maggior parte dei televisori oggi in Italia, non sarà  in grado di recepire il nuovo standard di segnale tv.
E' già successo pochi anni fa con il passaggio dall'analogico al digitale terrestre, con la promessa dei Governi, e dei grandi Broadcasting, di una migliore qualità dell'immagine, ma sopratutto di un numero enorme di canali gratuiti. "L'Affare" della costruzione e vendita dei Decoder coinvolse, con indagini della Magistratura, anche il fratello del Pramier del tempo, ne furono venduti milioni, insieme alle nuove antenne necessarie in alcune Regioni. Ebbene, la qualità del segnale è certamente migliorata, ma basta un leggero piovasco a chilometri di distanza per disturbare, e spesso annullare completamente il segnale. Cosa dire poi del numero dei canali, certamente aumentato in modo esponenziale, ma con programmazioni vecchie, già passate da anni sulle reti più importanti, o dedicati solamente a trasmissioni pubblicitarie. E' evidente che questo aumento di canali è servito solamente ai Broadcasting, tra cui, aimè, anche la Rai, per aumentare la possibilità di trasmettere messaggi promozionali, e ai produttori di antenne e televisori, di tornare a vendere i loro prodotti, in un mercato ormai saturo. Questa corsa al nuovo è continuata, con l'adozione dello schermo piatto, dei cristalli liquidi, per arrivare ai Led, che permette di aumentare lo schermo tv a dimensioni mostruose, ma  di concerto anche di far lievitare il costo dell'apparecchio. Ora il mercato si andava calmierando sia nelle vendite, sia nei costi, a causa della produzione in grande serie, e a basso costo, che avviene sopratutto nei paesi asiatici. Anche il mercato della telefonia mobile stava languendo, così ecco la grande pensata dei grandi produttori di tecnologia, subito appoggiata dell'Unione Europea; perchè non "rubare" alcune frequenze alle trasmissioni televisive per trasferirle su quelle telefoniche? E chi se ne frega se milioni di consumatori in tutta Europa dovranno cambiare il televisore e parte dell'antenna! Così ancora una volta ci raccontano che il nuovo sistema sarà più efficiente, e che ne guadagnerà la qualità dell'immagine, addirittura, in alcuni Stati, tra cui quello Italiano, si stanziano "fondi per l'acquisto di apparecchiature per la ricezione televisive." Sulla Finanziaria, oltretutto ancora da approvare, il Governo Italiano ha stanziato 100 milioni di Euro, "in tre trance" ovvero da spalmare in tre anni, per aiutare i cittadini nell'acquisto del nuovo Tv o decoder. A prescindere della cifra più che ridicola, il contributo si limiterà a pochi euro, SOLO PER L'ACQUISTO DEL DECODER, che si prevede avrà un costo attorno ai 25 Euro, lasciando come al solito a Pantalone l'onere non da poco, dell'acquisto di un nuovo televisore, e di aggiornare l'impianto  di ricezione tramite un tecnico antennista. Ma il grosso affare speculativo non finisce qui, perchè anche i  "telefonini" subiranno un drastico cambiamento, riaprendo anche questo mercato, con nuovi apparecchi in grado di ricevere le nuove frequenze. Tutto questo viene spacciato per "progresso tecnologico" ma in realtà è solo un sistema, per altro neppure nuovissimo, per incrementare l'economia con i consumi interni. Questo non sarebbe neppure una brutta cosa, se non fosse per un piccolo, insignificante particolare; l'Italia non possiede neppure un'azienda produttrice di televisori o di telefonini, quindi tutti i prodotti vengono importati, con conseguente aumento della disparità tra import, ed export, ma noi, come Paese comunitario, dobbiamo seguire le linea Europea, anche se a nostro discapito. E pensare che nel 1954, quando cominciarono le trasmissioni televisive in Italia, credevamo davvero che questo strumento, oltre a portare cultura e divertimento, fosse foriero anche di  progresso  sociale!

Mario Volpi
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