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Sezione a cura di Mario Volpi
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Il nuovo medioevo

Attualità
Spetta/Le Redazione
Ogni giorno si sentono in televisione dibattiti tra persone pro o contro la vaccinazione, che a me sembrano surreali. Ma siamo sicuri di essere nel terzo millennio dopo Cristo?

Il medioevo in Italia, a detta di molti studiosi, è stato uno dei periodi più bui, e difficili, che spesso ha messo in pericolo la stessa sopravvivenza della gente. Questo è avvenuto non solo per la cronica carenza di cibo, dovuto alle frequenti carestie, ma soprattutto a causa di devastanti pandemie, che si presentavano ciclicamente mietendo migliaia di vittime. La prima grande epidemia di peste nera si verificò agli inizi del XIV secolo. Partendo dalla lontana Asia, portata delle carovane di mercanti, arrivò nel bacino del Mediterraneo, espandendosi e contagiando l’intera Europa, uccidendo oltre trenta milioni di persone. Divenuta endemica, questo flagello si ripresentava ciclicamente, con cadenze quasi decennali, decimando una popolazione inerme e terrorizzata. Non conoscendone le cause, bisognava trovare un capro espiatorio. La Chiesa, vedendo vacillare il suo potere, affermò che era un castigo di Dio, per un popolo di peccatori. Organizzava così, digiuni, penitenze, imponenti processioni, e funzioni religiose, inconsciamente spandendo ancor di più il contagio. Fanatici religiosi dettero origine a una Confraternita, che sarà chiamata “dei flagellanti” che si espanderà in tutta Europa, prosperando per secoli. Costoro percorrevano le strade cittadine a torso nudo flagellandosi la schiena, e chiedendo a gran voce il perdono di Dio, e alla fine di queste cerimonie, il tutto si trasformava in una feroce “caccia all’ebreo, ” reo a loro dire, di essere giudeo, e quindi chi aveva offeso nostro Signore, e che perciò doveva essere punito, e purificato, bruciandolo sul rogo. Come si svolgeva la vita in una città, durante un’epidemia medievale, è descritto magistralmente da Alessandro Manzoni, nel suo “Promessi Sposi.” Siamo nel 1630, e Renzo Tramaglino, ancora convalescente dalla peste che lo aveva risparmiato, si reca in una Milano, ancora alle prese con un’epidemia feroce, che ne ha dimezzato gli abitanti. Dopo una giornata d’inutili tentativi di ritrovare, presso amici e parenti, l’amata Lucia, sfinito, si appoggia al portone di una casa. Un gruppo di persone lo vede, e uno di questi comincia a urlare a squarciagola “dalli, dalli, all’untore!” Renzo terrorizzato, vede correre verso di sé una folla inferocita, così scappa in un vicolo proprio mentre passa un convoglio composto di diversi carretti carichi di cadaveri, guidati da alcuni monatti. Uno di questi scende dal carro, e strappato un cencio di dosso a un cadavere, fa l’atto di gettarlo verso la folla. La gente terrorizzata si disperde all’istante, salvando Renzo dal linciaggio. I monatti, a dispetto del nome, di monastico non avevano nulla, tutt’altro. Incaricati dal Comune di portare gli ammalati al Lazzaretto, e i morti al cimitero, erano tutti criminali, chiamati con disprezzo “galerani,” molti di loro addirittura condannati a morte, cui era stato proposto di svolgere quel servizio in cambio della libertà. Vi era tra loro anche qualcuno scampato alla peste, è quindi diventato immune al contagio, che aveva trovato quel lavoro conveniente, perché gli permetteva di depredare i cadaveri, e rubare nelle case abbandonate, con la certezza dell’immunità assoluta, almeno fino a quando l’epidemia durava, ecco quindi spiegato il gesto del monatto per salvare Renzo. La popolazione incolpava dell’epidemia, i “poteri forti,” come l’Imperatore, i Principi e i Re degli Stati lontani e vicini, e perfino le personalità più in vista della stessa città. Si diceva che per spargere la malattia costoro si servissero di uomini e donne senza scrupoli, che per denaro si prestavano a diventare “untori,” ungendo con sostanze “malefiche,” porte, portoni e catenacci delle case. Da diversi documenti Comunali di quegli anni, si legge che furono più di cinquecento gli untori uomini e donne, arrestati a Milano in quel periodo. Sui verbali degli “uffiziali di giustizia” si legge che molti di loro dopo essere stati sottoposti a “grande tormento,” confessavano, e rivelavano i nomi dei complici, ma tutti andavano in confusione sul nome del loro Capo e sulle motivazioni. E’ stato calcolato che in quasi quattro secoli, diverse migliaia di persone siano state accusate ingiustamente di essere untori, e morte in carcere sotto terribili torture, o giustiziati sulla pubblica piazza. A distanza di secoli, alla soglia del terzo millennio, con la conoscenza scientifica, che da allora ha fatto passi da gigante, durante una pandemia immensamente meno grave di quella di allora, una parte della popolazione italiana, si comporta esattamente come in quel lontano medioevo. La pandemia attuale è provocata da un virus denominato Covid 19, che secondo qualcuno, dopo essere stato manipolato, per farlo diventare qualcos’altro, per un errore umano è sfuggito dal laboratorio dove si stava studiando infettando il mondo intero. Questo è molto probabile, ma da qui a dire che sia stato “commissionato,” da un’intero popolo, o addirittura da uno degli uomini più ricchi e famosi del mondo c’è ne corre, anche perché non se ne capirebbero le finalità. Ma il nuovo medioevo non si ferma qui. La scienza ha trovato in un tempo relativamente breve un vaccino, che inoculato nell’uomo permette al sistema immunitario di formare anticorpi, gli unici in grado di combattere un virus. Dapprima si è formata una piccola parte della popolazione che negava, anche di fronte all’evidenza delle migliaia di morti, l’esistenza del virus, affermando che era tutto un complotto, le cui finalità dello stesso non era dato sapere. Poi, quando sono stati disponibili i vaccini, le stesse persone, tra cui purtroppo, anche medici e infermieri, hanno rifiutato la vaccinazione, con motivazioni spesso surreali, che andavano dalla presunta violazione della libertà individuale, fino ad affermare che i vaccinati sarebbero morti presto. Si è arrivato a dire che il vaccino serviva solamente per iniettare in ciascuno di noi un minuscolo microchip, che una volta attivato ci avrebbe fatto diventare dei robot al servizio di …chi non si sa. Chi ha generato questa bufala è anche un grande ignorante, nel senso che ignora, in quanto, se esistesse la possibilità di miniaturizzare un simile dispositivo, varrebbe miliardi di dollari senza bisogno di alcun vaccino. Che dire poi di quelle persone no-vax che si radunavano con gli ombrelli, nel timore che li innaffiassero di vaccino dall’elicottero o con gli idranti? Ma siamo sicuri che il medioevo sia finito?
 
Mario Volpi 23.1.22
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