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A caccia di scoop!

Genetiche Mutazioni

La decrepita Fiat Panda ansimava e gemeva, nell’affrontare gli irti tornanti della Cisa. Davide pensò che forse non era stata una grande idea, preferire la vecchia camionabile alla comoda autostrada, ma il suo portafoglio piangeva come un gattino senza la madre, e non per lo stesso motivo. Mentre cambiava marcia ripensò a quanti sacrifici aveva dovuto affrontare sua madre per farlo studiare. Orfano di padre, Davide aveva continuato nello studio per la ferrea caparbietà della madre, che si era spezzata la schiena in mille lavori per veder coronato il suo sogno; il suo unico figlio laureato. E lui l’aveva accontentata, laureandosi a pieni voti, addirittura con bacio accademico, in giornalismo, ma appena lui era pronto per entrare nel mondo del lavoro, il lavoro, non lo era per farsi conquistare da lui.  Era il 1994 quando il Magnifico Rettore gli consegnò la laurea e il bacio accademico, ma proprio in quell’anno cominciò la crisi della carta stampata, soppiantata sempre più dai media digitali. Così lui dopo un periodo di comprensibile smarrimento, decise che doveva evolversi per non morire, e così fece. Si comprò una piccola telecamera digitale, e da un vecchio amico si fece spiegare tutti i segreti del giornalista freelance, ossia indipendente. Cominciò così la sua carriera, per adesso costellata di privazioni economiche, visto che, i “pezzi,” erano pagati una miseria. La madre era morta, convinta che lui fosse finalmente sistemato, e lui non ebbe il coraggio di dissuaderla da questa sua convinzione. Ora abitava nella vecchia casa di proprietà, cosa che considerava una fortuna non da poco, visto il costo degli affitti a Milano dove lui viveva. L’accensione della spia rossa dell’alta temperatura dell’acqua, lo strappò di colpo ai suoi pensieri, questa proprio non ci voleva, pensò, mentre accostava in una provvidenziale piazzola. Una densa nube di vapore usciva dalla griglia del cofano della Panda, che lui con mille precauzioni aprì per fargli prendere aria, cercando di capire cosa fosse successo. Quest’auto era il “regalo” ormai datato, che sua madre, firmando chili di cambiali, gli aveva fatto in occasione della laurea, e ora purtroppo dopo un onorato e pluridecennale servizio, aveva accusato un problema che lui sperava ardentemente che non fosse serio. Doveva recarsi a Viareggio, per fare un pezzo sulla Mostra della Nautica, che sapeva in partenza, sarebbe stato pagato pochissimo dalla sua Agenzia, perché certamente non era l’unico a occuparsi dell’evento. Intanto il tempo passava, e sulla strada ormai poco frequentata, non era passato nessuno, e cominciava a scurire. Davide pensò che alla mala parata avrebbe invertito la marcia e sarebbe sceso in folle, anche se sapeva benissimo che sia i freni, che lo sterzo non avrebbero funzionato al meglio. Decise di aspettare ancora un poco, magari raffreddandosi, il motore sarebbe ripartito. Si sedette in auto e si rituffò nei suoi pensieri. Spesso fantasticava di come sarebbe stato bello se avesse potuto fare uno scoop giornalistico. Una notizia che aveva solo lui, in esclusiva, che avrebbe potuto vendere al prezzo questa volta stabilito da lui, e che chissà, avrebbe potuto aprigli le porte come giornalista fisso di qualche grande emittente. Il rumore di un motore lo fece scendere precipitosamente, proprio a tempo per vedere un vecchio furgone avvicinarsi. Gli fece segno di fermarsi, e vide che alla guida vi era un anziano signore. Questi scese e gli chiese cosa fosse successo. Davide indicò l’auto dicendo che il liquido refrigerante aveva iniziato a bollire. L’uomo, dopo aver guardato nel cofano disse” potrebbe essere solo il termostato bruciato, oppure la ventola, stasera non è possibile fare nulla, domani mio genero che fa il meccanico, se vuole, le darà un’occhiata” Davide si senti perso, e disse “ e ora come faccio?” Il signore anziano disse” guardi dietro quel tornante c’è la mia pensione, un tempo era affollata tutto l’anno dopo l’apertura dell’autostrada ho dovuto chiudere, ma un letto per lei lo troviamo.” Rassegnato e sperando che quel pernottamento non fosse un salasso economico, salì sullo scassato furgoncino che dopo poco si fermò in un ampio parcheggio completamente deserto. Una grossa costruzione con il tetto spiovente tipica delle zone di montagna si ergeva contro un cielo ormai al crepuscolo, e si vedeva che la facciata e le imposte, avrebbero avuto bisogno urgentemente di una rinfrescata. Dopo essere entrato, l’oste lo accompagnò in un’enorme stanza con un gigantesco letto dicendogli, “prenda pure la matrimoniale, tanto lei è l’unico ospite!” Più tardi davanti a una bella bistecca ai funghi il suo umore migliorò sensibilmente, e cominciò a chiaccherare con l’oste che si era seduto accanto a lui.  Dopo mangiato l’anziano oste si avvicinò con in mano un fiasco di “grappa artigianale, ” dicendogli se voleva favorire. Così, dopo diversi “goti” presero confidenza, e cominciarono a spassionarsi l’uno con l’altro, dicendo che la malasorte si era accanita su entrambi. Il discorso poi cadde sulla salute, e l’oste disse che neppure su quella, lui era al massimo, mica come Riccardo esclamò! Quest’affermazione accese la curiosità di Davide che gli domandò chi fosse costui. “E’ l’unico abitante di Pratoalto” rispose l’oste, dicendogli che nonostante fosse molto vecchio e che nessuno sapesse quanti anni avesse, godeva ancora di una salute perfetta. Davide vedendo il livello nel fiasco di quell’ottima grappa davanti al suo interlocutore, fece un gesto strano, ma che l’oste, avvezzo a interpretare l’umore dei clienti, capì subito. Con fare da cospiratore gli prese un braccio e gli disse” è capace di mantenere un segreto?” Il giornalista che dormiva dentro di lui, si risvegliò di colpo, e fingendo un minimo d’interesse rispose ”certamente, ” l’oste si schernì un poco e poi disse “ lei non mi crederà, ma io ho quasi settanta anni e o sempre visto Riccardo com’è adesso.” Davide, era ancora incredulo ma poi pensò che il mattino seguente, mentre il meccanico riparava l’auto, sarebbe anche potuto andare a trovare questo Riccardo. Il giorno dopo era una splendida mattina. Il sole giocava a nascondino con le foglie dei castagni che cominciavano a colorarsi di giallo per l’imminente autunno, l’aria era già frizzante, e gli fece correre un brivido lungo la schiena, fregandosi le mani per riscaldarle, Davide dopo essersi fatto indicare il cammino, si avviò di buon passo, e dopo meno di un quarto d’ora arrivò al paese abbandonato. Chiamarlo paese era troppo, si trattava di sei case, la maggior parte delle quali semidiroccate, solo da una, un sottile filo di fumo usciva da un camino scalcinato. Si avvicinò e bussò alla porta. Gli aprì un uomo vestito miseramente, con la barba ispida, e i capelli arruffati, gli occhi cisposi dicevano che non avevano ancora visto l’acqua stamattina. Il giornalista, chiese se fosse Riccardo e avuto risposta affermativa, si presentò, dicendo che lo mandava l’oste e iniziò a chiaccherare con l’uomo. Questi era analfabeta, parlava solo in dialetto, ma raccontò alcuni episodi della sua vita che stupirono molto Davide, che non credeva alle sue orecchie. Secondo quello che diceva di avere visto, e non avendo sicuramente la capacità intellettuale di mentire, doveva avere più di 145 anni! Questo sarebbe stato un vero scoop. Così disse all’uomo che lui sarebbe stato in grado di farlo diventare ricco e famoso, e che da lì a poco avrebbe mandato “ la televisione” a fargli visita. Felice come un bambino, il giornalista chiamò al cellulare la sua Agenzia dicendo che questa volta la fortuna si era ricordata di lui, di mandare un’intera troupe, e diede l’indirizzo della pensione, poi salutò l’uomo e scappò via. Riccardo ancora stralunato rientrò in casa, ma poco dopo sentì di nuovo bussare. Apri e vide una signora alta e allampanata completamente vestita di nero. Riccardo con un sorrisetto melenso chiese “sei la televisione?” La donna, fece una sinistra risata, e con voce cavernosa rispose” mi hanno chiamato in molti modi, ma dimmi tu sei Riccardo Berti?” “In persona “ rispose Riccardo gonfiando il petto: “che stupida! Avevo saltato una riga” disse la donna tirando un frego su un taccuino nero, mentre Riccardo cadeva a terra fulminato!

Mario Volpi 19.05.2020
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