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Palazzo INAIL di Carrara

La città
Palazzo ex INAIL  (Già CONI)
Quel Palazzo (che costituisce un intero isolato, formato tra  le vie Cucchiari, Buonarroti, Bartolini e del Cavatore),ci sono ben quattro ingressi: oltre al principale (con due porte), di via Cucchiari angolo Buonarroti, anche due sul lato mare con via Bertolini, uno interno ed uno esterno all’angolo con via del Cavatore che mette in comunicazione il piccolo spazio esterno, munito di una scala ad unica rampa quest’ultima con due ingressi principali rialzati da una scalinata divisa in tre, tra due colonne portanti marmoree, dall’architettura fascista, con tanto marmo cittadino e l’impatto delle grandi costruzioni di un tempo, doveva apparire il biglietto da visita dell’entrata a Carrara: era un simbolo della città stessa, elevandosi su tre piani fuori terra, oltre al seminterrato, con un totale rivestimento marmoreo sul lato delle vie Cucchiari e Buonarroti, e corpo circolare all’angolo Cavatore-Buonarroti con finestratura, il retro tutto sulla via del Cavatore, con breve terreno e muro di cinta che delimita la proprietà, rifinito ad intonaco, da sembrare uniti in due edifici distinti, con parapetto del fabbricato e copertura in cemento. All’interno un atrio ovale, pavimento in marmo con statua marmorea che immette verso le scale principali a sviluppo elicoidale, ringhiere in legno, di collegamento tra i piani, illuminati da un lucernaio a cupola costruito con elementi in vetrocemento, che porta agli uffici nei piani soprastanti. Altra scala marmorea interna all’estremità opposta del fabbricato, con sviluppo a rampa continua arrotondata da un lato. Sempre per il collegamento interno, una terza scala, a tre rampe, priva di collegamenti dall’esterno. Pavimentazioni originali in palladiana, di grandi lastre irregolari in marmo e pietra, con terrazzi a mosaico.
Messo in vendita alla fine degli anni novanta e nel 2002, l’ultimo acquisto lo fece la Filcasa di Sestilio Poletti, originario di Fucecchio, milanese d’adozione, che dichiarano “Non investiremo più a Carrara, credo che lo pagammo 1 milione e trecentomila euro - spiega - e lo comprammo dallo Stato. Volevamo costruirci unità abitative ma non ci accorgemmo, e questo fu un errore nostro, che aveva un vincolo e quindi non poteva essere trasformato in appartamenti. Ricordo bene che nel 2008 andammo in Comune per chiedere la variante per poter adibire la struttura a uffici e negozi. Sono passati nove anni, non si è ancora sbloccato alcunché». Attualmente è vuoto, mal ridotto, sporco, abbandonato e chiuso. Ma specialmente negli ultimi del ventennio, durante giugno 1940 (dopo alcune modifiche e rinvii, per essere concluso il 18 settembre 1946, e subito divenne la sede dell’INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro Infortuni sul Lavoro): edificio polifunzionale situato in via Cucchiari, 8, zona “Bugliolo-Buttinetti”, verso Caserma Dogali. Il terreno per la costruzione fu acquistato dall’Infail  in persona del direttore dell’Ispettorato per la Toscana, comm. Tosco Toschi, l’11 maggio 1940 con rogito vergato dal notaio Vené per la Società Anonima della Ferrovia Marmifera Privata di Carrara, nella persona del presidente comm. avv. Camillo Micheli (il terreno era contiguo alla precedente sede Infail sulla via Buonarroti angolo con via Pelliccia, quando ancora, la Marmifera, transitava nell’attuale via del Cavatore, proveniente dalla Stazione di San Martino (attuale ex Tribunale). Il progetto fu elaborato dall’architetto Luigi Giulini, dell’Ufficio Tecnico dell’Infail, nel 1939, (Istituzione Assistenza pubblica in Italia tra Fascismo e Repubblica: gli Enti Pubblici Comunali di Assistenza, tra cui l’ECA, l’ONMI, l’INFPS, e naturalmente l’INFAIL) e direzione lavori Aldo Scarsella, ben noto a quell'epoca come eccellente ingegnere, fine conoscitore sia delle tecniche costruttive sia della lavorazione e dell'impiego dei marmi).
Durante gli anni di guerra 1940-45, l’edificio nato come INFAIL, il seminterrato del palazzo, costruito in cementa armato, venne usato come rifugio antiaereo, anche se tra l’ex Lazzareto e la via per Ficola, sul viale XX Settembre, esisteva una galleria apposita a tale ricovero antiaereo, scavato nel monte (tuttora visibile, almeno l’ingresso). Successivamente i locali dell’INAIL vennero usati, oltre ad ospitare gli uffici e gli ambulatori, il palazzo venne destinato in parte ad uso abitazioni. Soltanto nel 1975, con l’apertura della via del Cavatore, sul tracciato della preesistente Ferrovia Marmifera e la conseguente demolizione delle case circostanti (dette “case nere”), venne restaurato il palazzo con la demolizione del muro di cinta, già in marmo, sulla l’attuale via del Cavatore e nel 1985 il trasferimento nella nuova sede dell’INAIL nella attuale nuova via Minzoni (fin prima della creazione di via del Cavatore nel 1970-75, nel vecchio tragitto della Marmifera). Questa strada attualmente svolge  funzioni di circonvallazione cittadina, con sul lato opposto due bei palazzi, Tenerani (del 1926) e la Casa del Balilla (iniziata il 2 maggio 1929 ed inaugurata nell'aprile 1935 alla presenza di S.E. il ministro Renato Ricci, carrarese gerarca fascista, mentre nel 1938 sorse l’attuale Cinema Garibaldi).
L’attuale proprietario, come riporta “Il Tirreno” del 16 gennaio 2017:
“Non investiremo più a Carrara. L’immobiliarista Sestilio Paletti. In quel palazzone, in un primo momento avrebbero dovuto sorgere degli appartamenti, ma stabilito che non era quella la vocazione dell’immobile, aveva optato per negozi ed uffici. Sono passati 14 anni ma la variante per poter cominciare i lavori sul tavolo del dott. Paletti non è mai arrivata. Siamo molto delusi, anzi arrabbiati neri! Non possiamo continuare a portarci avanti così, sono trascorsi anni e ci sono interessi che noi continuiamo a perdere. L’amarezza è che ci guarderemo bene di tornare a investire a Carrara, nonostante sia una città molto bella, così come avevamo valutato un tempo, con grandi potenzialità. Ma lavorare in questo contesto è impossibile”.
Simili costruzioni che ricordo, nel periodo fascista,
ma c’è ne sono in tutta Italia a:
Messina, del 1938,
dell’arch. Giuseppe Samonà (Palermo 8 aprile 1898 – Roma 31 ottobre 1983
Pisa, del 19 aprile 1940-41
di Luigi Giulini, (usato nel 1945-46 quale lavanderia americana)
Roma, inaugurato nel 1965, già Torre Alitalia, poi Torre IBM, sito all’EUR

Bibliografia :
https://it.wikipedia.org/wiki/Palazzo_INAIL
Giogieri, P., 1989, Itinerari apuani di architettura moderna, p. 225
Carrara la città e il marmo, p. 335

Lucio Benassi Carrara, 6 marzo 2017
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