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Fontana della Sirena

Opere da salvare

La fontana della Sirena ubicata in via Carriona proprio davanti  alla Chiesa delle Lacrime. Se volete saperne di piu' sulla sua storia e sulle leggende che la riguardano vi  rimando alla bella descrizione di Lucio Benassi.
La fontana è, come molti dei nostri monumenti, lasciata all'incuria  ormai da molto tempo: non si riesce ancora a capire che, prima di arrivare ad intervenire con restauri drastici e molte volte eseguiti in extremis, bisogna mettere in pratica un protocollo di monitoraggio e di continua conservazione in modo da effettuare  piccoli ma costanti interventi di manutenzione che costano poco  e permettono  all'opera d'arte di  vivere e di conservarsi nel migliore dei modi.
Questo vale per tutti i beni di interesse storico-artistico ma soprattutto si rende necessario, se non obbligatorio, per quelli che sono collocati all'aperto in quanto sono soggetti ad un degrado molto piu' rapido e pericoloso.
Collocata a lato di una strada estremamente trafficata, la fontana della Sirena è soggetta principalmente ad un degrado causato dall'inquinamento atmosferico: depositi di particellato incoerente, smog, polveri di varia natura .
Ma non solo questo è un pericolo per la sua conservazione: i continui sbalzi termici , l'esposizione diretta al sole o alla pioggia, il continuo passaggio e ristagno dell'acqua della fonte la rendono molto delicata e fragile e non ci dimentichiamo sempre i nostri amici volatili e il loro pericolossissimo guano.
Siamo spesso portati a pensare che il marmo sia una pietra indistruttibile dura e resistente, invece devo dirvi che non è cosi : è al contrario una pietra molto delicata e soggetta ad una molteplicità di problematiche che, se non riconosciute in tempo, portano alla sua disgragazione e alla perdita irrecuperabile  di parte della materia.
Per rendere questi concetti piu' chiari credo si renda necessaria una breve digressione sulle principali cause di degrado dei materiali lapidei
I materiali lapidei, che siano essi naturali o artificiali, sono soggetti ad alterazione e a degrado.
-L’alterazione consiste nella modifica del materiale che non necessariamente comporta un peggioramento dal punto di vista conservativo o strutturale;
-Il degrado invece comporta un peggioramento dal punto di vista conservativo e delle proprietà fisiche tra cui la resistenza a urti o flessioni.
cause biologiche:

Sono i deterioramenti causati da microorganismi e muffe.
cause chimiche:

Il contatto prolungato con l’acqua può portare ad un progressivo sfarinamento della pietra e a causa degli acidi in essa contenuti ne può derivare anche la corrosione. Nelle rocce contenenti minerali ferrosi, non è raro il verificarsi di ossidazione e di conseguente comparsa di macchie di ruggine.
L’anidride carbonica contenuta nell’acqua inoltre può trasformare i materiali ricchi di calcio in bicarbonato di calcio che è altamente solubile nell’acqua stessa. Questo processo è molto rilevante nel degrado delle rocce carbonatiche.
cause fisiche:

L’inquinamento influisce negativamente sui materiali specialmente per via delle piogge acide: l’acido carbonico e l’acido cloridrico si attivano sulle rocce, trasformando alcuni dei loro componenti in argille che poi vengono trasportate via dall’acqua. Per lo stesso motivo influisce anche sul calcare e sul carbonato di calcio.
Crescita dicristalli:

La formazione di ghiaccio per congelamento dell’acqua è accompagnata da un aumento di volume di circa il 10%. Ne consegue che l’acqua presente nelle porosità o nelle fratture dei lapidei comincia a gelare dall’esterno verso l’interno esercitando forti pressioni sulle superfici di contatto superando talvolta i 150Kg/cm2. Più che la durata del fenomeno è incisivo il frequente ripetersi del ciclo gelo e disgelo.
Anche la cristallizzazione di Sali disciolti nelle acque esercita forti pressioni di tipo meccanico dovute all’aumento di volume. Questo processo viene chiamato effetto salsedine.
Il sale può provenire dallo stesso materiale (deteriorato da acidi), dalle malte, dal suolo limitrofo o essere trasportato dal vento.
Le espansioni termiche inducono nei componenti dei lapidei variazioni volumetriche, e dato che ogni minerale ha proprietà fisiche diverse, risponde in maniera differente al variare della temperatura causando sollecitazioni meccaniche differenti e conseguente disgregamento.
Abrasione eolica consiste nell’asportazione di piccoli frammenti di materiale per opera dell’impatto delle particelle trasportate dal vento.
L’esposizione a raggi ultravioletti può innescare processi chimici superficiali che modificano l’aspetto del materiale.
Considerando che la Fontana della Sirena oggi  appare colpita  da tutte queste problematiche è chiaro e manifesto che sarebbe necessario e urgente  un restauro e un successivo monitoraggio: la solo  pulitura approfondita e  l'applicazione di un protettivo sulla pietra ad intervalli di tempo regolari ,  eviterebbero molti dei deterioramenti sopra citati  e ci restituirebbero un altro piccolo    angolo di Carrara,  della nostra cultura e della nostra tradizione. Monitorare non significa restaurare ogni mese ma far eseguire delle verifiche da parte di esperti del settore che in poco tempo potrebbero capire l'entità del danno e porvi via via rimedio, per esempio svuotando una volta l'anno la fontana , ripulendola, e controllando  lo stato di conservazione della pietra anche attraverso l'ausilio di analisi chimiche o petrografiche.
Quando costerebbe?
Non piu' di seimila euro.
L'11 luglio 2013 nella deliberazione della giunta comunale n* 337 il Comune di Carrara ha stanziato la somma di diecimila euro per " spese per attività di pubbliche relazioni" ( cioè per omaggi floreali, alberghi e ristoranti offerti , regali di rappresentanza per gli ospiti in visita nella  nostra città)      
Non sarebbe
bello, prima di omaggiare i nostri ospiti , poterli accogliere in una città decorosa?  Una città ospitale perchè bella, curata, e amata da tutti i suoi concittadini? Sicuramente si sentirebbero come a casa. E anche noi.

Vi aspetto per il prossimo capolavoro da voi segnalato : il Monumento ai Caduti adiacente la chiesa delle Grazie.                                                                                         
Eleonora Coloretti


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