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Sezione a cura di Mario Volpi
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Colossi dai piedi d'argilla

Una Volta Invece
Spetta/Le Redazione
I tragici eventi dell'Hotel di Rigopiano, e sopratutto le roventi polemiche scaturite in merito ai soccorsi, mi hanno fatto riflettere su come la Società attuale si senta praticamente invulnerabile ad ogni evento naturale, credendo di essere in grado di superare ogni ostacolo con la tecnologia, ma.....



Colossi dai piedi d'argilla
Specialmente nelle nuove generazioni, è radicata la convinzione della totale invulnerabilità della Società moderna, ad eventi naturali, o artificiali, fermamente convinti come sono, che la moderna tecnologia sia in grado di sopperire a tutte le loro necessità, sia fisiche, sia ludiche. Cosa potrebbe mai accadere a un uomo che vive nel terzo millennio? Purtroppo la verità è che siamo molto più fragili e vulnerabili di quanto non si creda, addirittura più dei nostri nonni, vissuti un secolo fa. Questo, che sembra un paradosso, è purtroppo la dura realtà, ed è facilmente spiegabile con una semplice e non tanta fantasiosa ipotesi. Senza scomodare catastrofi ambientali o nucleari, argomento di innumerevoli pellicole cinematografiche, o predette da qualche Cassandra di professione, andiamo ad analizzare cosa succederebbe in Italia per un' evento abbastanza banale come la mancanza di energia elettrica, per un tempo relativamente lungo; un mese. Sarebbe una catastrofe i cui effetti non sono al momento quantificabili, ma che si possono prevedere con una buona approssimazione.
Questa senza dubbio sarebbe la prima grande emergenza, il sistema attuale di distribuzione dalle grandi catene alimentari non prevede l'uso di scorte, primo perché troppo oneroso, secondo, per salvaguardare la freschezza dei prodotti. Così in un paio di giorni i prodotti cosiddetti “freschi”, terminerebbero, come sarebbero da buttare anche i congelati. La normale vendita poi, sarebbe quasi impossibile già dalla prima ora, per l'impossibilità materiale della gente di muoversi all'interno della maggior parte dei grandi supermercati, con gli immensi locali immersi nel buio più totale, e con casse e computer bloccati. Anche avendo quantità importanti di farine a disposizione, non sarebbe possibile neppure la panificazione, anche questa fatta a macchina, e nella maggior parte dei casi cotta in forni elettrici.
Sopratutto i grandi edifici, i cosiddetti “grattacieli”oltre a restare senza i sistemi di illuminazione, diverrebbero praticamente inabitabili, in primo luogo per la difficoltà ad arrivare a piedi ai piani più alti, senza il servizio di ascensore, specialmente per le persone di una certa età. Naturalmente poi, tutto l'edificio risulterebbe privo di acqua, ventilazione, e riscaldamento. Ma anche le case”normali” avrebbero seri problemi, nella maggior parte di esse il riscaldamento non funzionerebbe,  perché le caldaie moderne sono attivate dalla corrente, e anche perchè, sia il metano, che il cosiddetto gas di città, essendo spinti da compressori elettrici, verrebbe a mancare, impedendo così di accendere  i fornelli per cucinare. Negli ultimi decenni, le nostre case, sono state profondamente modificate nella loro morfologia interna, e non sarebbero in grado di sopportare una simile calamità, neppure per un tempo così limitato. Quasi tutte sono totalmente prive di un camino, o ne possiedono uno con funzioni puramente estetiche, non certo adatto al riscaldamento di tutta la casa. Sono anche prive di luoghi per la cottura dei cibi, con alimentazione non elettrica o a gas. Anche per il rifornimento idrico ci sarebbero gravi difficoltà, dovendo ritornare a l'uso, ove possibile, di approvigionamento presso le fonti pubbliche, oggi quasi del tutto scomparse, con il massiccio uso di secchi e catini. Anche il sistema fognario andrebbe in tilt, essendo pompe di spinta e depuratori fuori uso, lasciando di fatto le città senza lo smaltimento delle acque nere. Ma mettiamo per assurdo che tutte le case potessero essere convertite alle nuove fonti energetiche, cioè legna e carbone, quanti sarebbero in grado, specie nelle nuove generazioni, di procurarsi legna da ardere? E poi dove; quante delle moderne casalinghe, sarebbero capaci di cuocere un paiolo di polenta al fuoco di un camino? Senza parlare poi dell'eventuale uccisione e scuoiamento di un coniglio, o di un pollo, o della raccolta di erbe spontanee.

Negli ospedali regnerebbe il caos più totale, perchè anche le macchine salvavita, alimentate a batteria o da generatori, cesserebbero di funzionare, condannando a morte certa centinaia di persone. Le operazioni chirurgiche non potrebbero più essere effettuate, neppure per i casi di emergenza, così come un servizio essenziale come il 118 verrebbe azzarato per mancanza di comunicazioni e carburante.

Certamente questo sarebbe il settore più colpito, tutti i sistemi di comunicazione, ed elaborazione dati sono elettrici, così, con telefoni e computer fuori uso, tutto il sistema  economico, e finanziario, sarebbe azzerato, con conseguenze facilmente immaginabili. Anche gli spostamenti fisici delle persone sarebbero impossibili. I treni, e le metropolitane, sarebbero fermi, gli aeroporti inutilizzabili, l'assenza di copertura radar impedirebbe di fatto il traffico aereo, anche i tir, per il trasporto delle merci, e le auto private, dopo pochi giorni avrebbero seri problemi di rifornimento, infatti i distributori di carburante, dove questo fosse possibile, dovrebbero ritornare al secchio e all'imbuto, con penna e taccuino per fare i conti. Naturalmente tutti noi ci auguriamo che simili catastrofi non abbiano mai ad accadere, anche se recentemente, sopratutto in estate, qualche blak aut elettrico è avvenuto, segno che non è poi un'eventualità così remota. La tecnologia mostra sempre più spesso i suoi punti deboli, che trasformano noi uomini moderni, in colossi con i piedi d'argilla. In pochi decenni ci siamo “scordati” il modo di vivere che i nostri antenati avevano appreso in secoli, bollando come obsoleti alcuni stili di vita che avevano permesso l'evoluzione della specie umana nei millenni. Mio nonno, non aveva mai visto un computer, o un telefonino, ma era perfettamente in grado di sfamare la sua numerosa famiglia, semplicemente traendo con sapienza, dalla Natura, il fabbisogno quotidiano, e sopratutto non dimenticandosi mai che nulla e nessuno, può vincere le forze naturali.
Mario Volpi
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