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Sezione a cura di Mario Volpi
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Guerre … progressiste

Una Volta Invece
Spetta/Le Redazione

Purtroppo nel mondo vi sono continui conflitti, che mentre generano lutti e miseria nella povera gente, arricchiscono i signori della guerra o i venditori di armi. Paradossalmente però, questa continua ricerca dell'arma tecnologicamente più letale, porta anche qualche miglioramento nella vita di tutti i giorni.

Guerre … progressiste

Nella millenaria storia dell’evoluzione della razza umana, alcune invenzioni sono state talmente importanti, da cambiare totalmente il modo di vivere dei nostri avi. Anche se ad affermare ciò, parerebbe blasfemo come una bestemmia, il volano di questi cambiamenti epocali, è stata una vera e propria maledizione per la nostra specie: la guerra.
Fin dai tempi antichi, tutte le guerre, anche se ammantate dalle ragioni più svariate da quelle patriottiche, a quelle religiose, in realtà avevano una sola ragione di essere; quella economica. I grandi condottieri della storia, dal mongolo Gengis Khan, all’Unno Attila, conquistarono enormi territori, non solo per sete di potere, ma per sfamare il loro popolo che stava demograficamente crescendo. Questi grandi generali del mondo antico, devono gran parte dei loro successi militari a un’invenzione a prima vista banale, ma che al loro tempo segnò nei loro confronti un vantaggio tecnologico incolmabile per i loro avversari, la staffa. Questo semplice accessorio permetteva ai cavalieri, non solo una postura più comoda, ma soprattutto una grande stabilità nel galoppo. Si dice che i mongoli, fossero maestri nel guidare la loro cavalcatura solo con le ginocchia, mentre scagliavano decine di frecce sui nemici. Anche il potente esercito romano, che non usava ancora quest’accessorio, dovette farne le spese nelle dure battaglie che combatté, e perse contro Attila, “il flagello di Dio,” che invece, essendo un popolo nomade conosceva perfettamente. Queste conquiste cambiarono completamente, la geografia demografica di molti popoli, e, con lo scambio d’idee portò a un miglioramento tecnologico, e di conseguenza a un certo ritorno economico. Ma e sempre per combattere le guerre, che la tecnologia continuò a evolvere, e con essa per una forma di ricaduta, anche il benessere dell’uomo in tempo di pace. Le fortificazioni di legno erano ormai superate, così si cominciarono a costruire mura, e muraglie in pietra. Alcune di queste difese erano ciclopiche, alte diverse metri, con fossati all’esterno, e dotate di feritoie per scagliare dardi. Famose per possenza, e magnificenza quelle romane, costruite con massi di tufo, ma, specialmente in Toscana, ne abbiamo moltissime anche fatte di semplici mattoni, con gli angoli rinforzati in pietra. E’ evidente che di pari passo con l’architettura militare, si evolvesse anche quella civile, creando a splendidi edifici, come Monasteri, Chiese e Basiliche, o palazzi borghesi, ma anche migliorando sensibilmente la tecnica di costruzione delle abitazioni della gente comune. Il miglioramento della tecnica metallurgica poi, permetteva, a chi se lo poteva permettere, di avere una corazza in metallo, che, di fatto, rendeva il cavaliere o il soldato, in pratica invulnerabile alle frecce nemiche. Ed ecco che l’ingegno umano, spinto dalla guerra alla necessità di uccidere il nemico, inventa un’arma terribile, così letale, che la Chiesa del tempo ne proibì l’uso per molti anni: la balestra. Piccola leggera ma potentissima, quest’arma era in grado di scagliare una tozza freccia, chiamata “verrettone” a diverse centinaia di metri, con una potenza tale da perforare qualsiasi tipo di corazza in uso a quei tempi. Gli armaioli, provarono allora a fare le corazze con una triplice lamina di ferro, che riusciva a fermare questa letale minaccia. Dopo pochi anni, però, fu inventata un’arma che avrebbe rivoluzionato per sempre il modo di fare la guerra, il moschetto a polvere da sparo. Da lì a poco, nacquero le artiglierie che erano in grado di demolire le mura antiche in poco tempo, così si cambiò anche il modo di costruire le fortezze. La polvere da sparo, però non servì solo per scopi di morte, ma aiutò l’uomo anche nella costruzione delle prime strade, nelle miniere, nelle gallerie, proiettando l’umanità verso un mondo tecnologicamente più avanzato. Le due ultime guerre mondiali poi, sono una tragica e recente realtà, non ancora del tutto dimenticata, dove morirono inutilmente milioni di uomini. Anche se sembra cinico dirlo, dopo l’ultima, vi fu un’accelerazione del progresso economico, sociale, e tecnologico, a una velocità, e di un livello, mai visti prima nella storia della razza umana. Anche la successiva “guerra fredda” tra Russia e U.S.A ha portato miglioramenti tecnologici straordinari, con oggetti pensati per scopi bellici, ma oggi diventati di uso comune, come la plastica, il laser, Internet, le microonde, ecc. Certo, io spero vivamente che non si debba arrivare a combattere la terza guerra mondiale, perché come ebbe a dire un tenente rimasto anonimo, “nella quarta, useremo le pietre”.

Mario Volpi

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