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C'eravamo tanto amati

Racconti

Cara Redazione
Come dico nell'articolo, ho assistito da un violento battibecco, tra madre e figlia tredicenne, che trovandosi in vacanza sul nostro litorale, si sentiva autorizzata a trascorrere la notte fuori casa con il "fidanzatino" trovato sulla spiaggia. Così ho pensato di raccontare come si svolgeva il corteggiamento ai miei tempi, e per sentito dire da mio padre, come avveniva ancora prima, sembra una favola, invece era la realtà


Volpi Mario
08 08 2013

Alcuni giorni fa, al mare, ho assistito a una scenata fatta a una madre dalla figlia tredicenne, che pretendeva di uscire alla sera con un ragazzino conosciuto sulla spiaggia, alle rimostranze della madre, la ragazzina lamentava la totale mancanza di libertà, che a suo dire la madre le imponeva, e di colpo mi sono tornati alla mente i corteggiamenti dei miei tempi.
Credo che uno dei sentimenti più forti che possiede il genere umano, sia l’amore tra i due sessi. Questo succede immutato da milioni di anni, ed è sicuramente la chiave del nostro successo evolutivo, quello che invece è cambiato nel corso delle varie Ere, è stato il corteggiamento.
Questo modo di conoscersi era, e rimane, uno dei fattori che più risentono della mentalità del momento. Infatti tutti gli avvenimenti che ruotano attorno alla sfera affettiva e sessuale dell’individuo, hanno una grandissima importanza all’interno della Società in cui si vive, che è portata a codificare modi, e comportamenti, che molto spesso sono il risultato di mentalità e credenze ataviche, spesso generate da una errata interpretazione di credenze religiose.
Esempio lampante è il modo di corteggiarsi che era praticato attorno agli anni quaranta, secondo la visione parruccona e perbenista del tempo, questo era improntato a mantenerne la segretezza del rapporto, in modo, che se fosse fallito,  non esponesse la povera ragazza alle chiacchiere della gente e alla patente di “leggera” cosa che equivaleva a passare il resto della vita da zitella.
Per fare questo, era molto comune il fidanzamento tramite il “sensale:” questo personaggio, di solito una donna, veniva interpellata dai genitori, quasi sempre della ragazza, che ne decantavano le virtù, ovvero, quanto era brava a cucinare, a cucire, se era timorata di Dio, ecc, e infine garantivano sulla sua verginità. L’abilità della sensale era quella di trovare un potenziale partner, a cui piacesse fisicamente, e che ne apprezzasse le qualità, naturalmente le preferenze della ragazza non avevano alcun valore, se si arrivava a celebrare il matrimonio, la sensale veniva pagata da entrambi i genitori degli sposi. Questo obbrobrio sopravisse, specialmente nei piccoli paesi, fin quasi alla fine degli anni cinquanta.
Non si può certamente affermare che oltre quella data vi sia stata una liberazione dei costumi, ma sicuramente avvenne un certo miglioramento, complice anche un certo tipo di film d’oltre oceano, che descriveva travolgenti, e romantiche storie d’amore. Attorno agli anni sessanta le migliorate condizioni di vita avevano in parte affrancato la donna dal ruolo di soggetto succube e indifeso, molte lavoravano in fabbrica, e questo fece si che acquisissero una maggiore libertà di azione, ma solo fino ad un certo punto. Le ragazze erano sotto il ferreo controllo dei genitori, questo indipendentemente dall’età delle stesse, uscivano di casa solo per andare a sbrigare le faccende domestiche, come prendere l’acqua alla fonte, o per recarsi al lavoro, va da se che l’unico modo per vedere persone del sesso opposto fosse sulla strada e sempre di sfuggita, era anche uso comune tra le ragazze uscire in gruppo, questo spesso generava equivoci su quale persone fosse appuntata l’attenzione di un tal ragazzo, spesso passavano mesi prima che i due capissero di essere i protagonisti della storia. Dopo la “dichiarazione” del ragazzo, e la conseguente accettazione da parte della ragazza, cominciava il fidanzamento “fuori,” questo permetteva al ragazzo di vedere la sua bella durante le sagre del paese, mentre si recava al lavoro, o di accompagnarla fino ad una certa distanza da casa, e con la complicità di qualche amica, perfino portarla al cinema, i genitori di lei anche se ne venivano a conoscenza, facevano finta di non sapere nulla, questa situazione poteva durare anche dieci anni. Se tutto andava bene, si passava alla seconda fase, fidanzamento in “casa” questa era l’ufficializzazione del rapporto, che il ragazzo completava chiedendo al padre di lei il permesso di sposarla. Se era ben accetto dalla famiglia di lei, alla sera poteva recarsi a casa di lei a “far l’amore.” Nonostante il nome, questa pratica non aveva nulla di sessuale, consisteva semplicemente nel recarsi dopo cena a casa di lei, e restare assieme un paio d’ore sotto la ferrea sorveglianza di un famigliare che non li perdeva d’occhio un istante. Questa mancanza di intimità, oltre alla totale ignoranza da parte di tutti e due di cose di sesso, portava spesso a rapporti consumati in modo frettoloso e senza precauzioni, che generavano spesso gravidanze indesiderate.
Questo evento, era considerato una vera tragedia, soprattutto “per la gente” come si diceva al tempo, e portava inevitabilmente a due scelte: sposalizio anticipato, con immancabile strascico di chiacchiere, o aborto clandestino, effettuato al tempo da vecchie megere che portavano a volte,  nel migliore dei casi, alla sterilità permanente, se non alla morte per emorragia. Solo il sessantotto, portò una ventata di trasgressione in questo mondo ipocrita e perbenista, nacquero le comuni, dove si praticava addirittura l’amore di gruppo, “fate l’amore non la guerra” predicavano gli hippy, chiamati anche figli dei fiori. Anche se poco aveva a che fare con il corteggiamento, questo movimento contribuì a scuotere dal torpore la Società, che cominciò ad adottare comportamenti molto più liberi in fatto di rapporti tra i due sessi. Nelle scuole sorsero le prime classi miste, che favorirono i corteggiamento tra coetanei senza interferenze di adulti, ragazzi e ragazze potevano recarsi al cinema assieme la domenica pomeriggio, cosa impensabile un tempo, dove perfino la ragazza magari trentenne, veniva accompagnata in balera dalla madre. Un altro elemento che cambiò ancora il modo di corteggiarsi e stare assieme, fu il diffondersi delle auto. La possibilità di stare al riparo da occhi indiscreti, andando magari in un’altra città, scatenò nei giovani la voglia di trasgressione, si organizzavano così le “festine” magari in un prato, o a casa di qualcuno, dove alla musica di un “mangiadischi” a batteria, si poteva languidamente ballare, e baciare, il proprio ragazzo, o ragazza, sicuri che nessuno venisse a disturbare. Dagli anni ottanta fino ai giorni nostri, purtroppo, ho notato un progressivo disinteresse giovanile a l’altro sesso e al corteggiamento, quasi che provassero vergogna a praticarlo, questo è sicuramente un peccato, perché così facendo si negano una delle sensazioni più belle dell’amore, quella voglia di vedere, e farsi vedere, di toccare e farsi toccare, insomma a quelle emozioni così piacevoli e violente, a cui il genere umano da millenni, non riesce a rinunciare.


Volpi Mario

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