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Sezione a cura di Mario Volpi
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Al lupo al lupo

Una Volta Invece
Spetta/Le Redazione
Il tempo meteorologico è stato sempre fonte di cruccio per l'umanità, tanto che gli antichi Greci, credevano addirittura che a governare il tutto fosse Zeus, capo supremo di vento, pioggia, tuoni, non ché dispensatore di fulmini. Oggi non è cambiato molto, se non il dio, che si chiama dio Euro!
Al lupo .... al lupo
Quando ero molto piccolo, ricordo che mio nonno, e spesso i nonni dei miei compagni, ci raccontavano continuamente, oltre alla favola d P’g’tin (Pughettino) e Comare golpeta, (Comare volpina) anche quella che noi chiamavamo, Al lupo, al lupo. Narrava di quel pastorello burlone, che per fare uno scherzo ai suoi compaesani, nel bel mezzo della notte si mise a urlare “al lupo al lupo!”
Tutti i paesani balzarono dal letto, e armati di falci e forconi, accorsero, ma lui ridendo disse che era uno scherzo. Continuò così per giorni, fino a quando il lupo venne per davvero, ma alle sue grida non venne più nessuno, perché pensavano fosse uno scherzo, e il pastorello burlone, perse tutte le pecore, sbranate dal lupo. Ora non sono più un bambino, ma continuo a sentire raccontare questa favola, non più dai nonni, ma da chi fa le previsione meteo. Da qualche anno, a ogni minimo cambiamento delle condizioni climatiche, scatta ”un’allerta meteo”. Non solo! I Media in cerca del titolo sensazionale, chiamano le perturbazioni con nomi che ricordano eventi disastrosi come “tifone, Siberiano,”  “siluro artico, ” per arrivare a Scipione l’Africano, Idra, o Caronte, nomi di personaggi mitologici noti per la loro negatività. Molto spesso però, questi allarmi, si rivelano per delle vere e proprie bufale, suscitando lo scherno dei cittadini. Questo è molto grave, primo perché inculca nella mente delle persone che gli allarmi non sono credibili, e poi, per le perdite economiche che queste allerte farlocche arrecano all’economia del nostro disastrato Paese. Oggi, più di ieri, attività importanti, come il turismo, e l’agricoltura, sono legate alle bizze del tempo, perciò molte persone che lavorano in questi settori, o che vogliono usufruire dei loro servizi, cercano di informarsi preventivamente, prima di prendere qualsiasi decisione. E purtroppo il problema principale risiede proprio qui. Alcune ricerche hanno dimostrato che oltre diciassette milioni d’italiani quotidianamente consultano le previsione meteo in prevalenza su Internet. Così in Rete sono decine i Siti “specializzati” nella previsione meteo. E qui l’italica arte di arrangiarsi, viene fuori in tutta la sua fantasiosa, e impareggiabile grandezza. In Italia, unico Paese in Europa, non esiste un corso di laurea in Meteorologia, di conseguenza, non vi è alcun Albo dei Metereologi, per cui chiunque, anch’io, potrei aprire un Sito, dicendo che sono un metereologo, e fornire previsioni meteo. Chiaramente questi Siti non sorgono per far felici i cittadini, ma per motivi molto meno nobili, e più commerciali. Uno dei più noti Siti meteo italiani, fattura circa 5 milioni di euro all’anno in pubblicità, va da sé che l’ultimo dei suoi pensieri siano le previsioni meteo esatte! E’ possibile per chiunque comprare da organismi come l’Aeronautica Militare Italiana, o da Aziende satellitari private, modelli matematici delle previsioni meteo, questi sì, su assolute basi scientifiche, ma poi bisogna saperli elaborare, calcolare le mille variabili dovute alla conformazione morfologica del territorio dove si fa la previsione, i venti dominanti, l’umidità dell’aria, tutte cose che solo un Fisico, può tentare di fare, e con apparecchiature adeguate, ma la stragrande maggioranza dei Siti non hanno né le une, né l’altro. Altro fatto importante che scatena questa vera e proprio raffica di allerte, e certamente la paura sia politica, che legale, degli Amministratori pubblici. Se su un territorio si hanno allagamenti o tracimazioni di fossi o canali, senza che l’allerta di condizioni meteo avverse, sia stata diramata, gli Amministratori locali, Sindaco in testa, rischiano oltre che la poltrona, anche la denuncia penale, mentre un’allerta farlocca non comporta nulla, quindi come dicevano i latini ” Melius abundare quam deficere.” Oltretutto poi, a voler essere proprio cattivi, ai dipendenti addetti alla Protezione Civile, durante le allerte, viene attribuito un qualcosa in più, che si trasforma in uno stipendio più alto a fine mese, anche questo a carico della collettività. A mio avviso però, questo sistema di gridare al lupo, al lupo, per salvare poltrone, e fedina penale, non ha senso, e deve finire. Servirebbe prima di tutto un corso di laurea per formare veri specialisti in metereologia, in grado di capire e gestire le previsioni meteo su basi veramente scientifiche. Un Organismo Statale addetto solo a questo scopo, dotato di attrezzature, e risorse adeguate, con il potere decisionale della diramazione delle allerte, anche su porzioni di territorio ristrette. In questo modo il sevizio meteo, sarebbe in grado di recuperare credibilità, e soprattutto di non danneggiare con allarmi fasulli, un’industria per noi vitale come il turismo. Solo così al lupo, al lupo, tornerebbe a essere, com’era nelle intenzioni di Esopo, solo una favola per bambini.

Mario Volpi
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