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Sezione a cura di Mario Volpi
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Quando le galline ....

Una Volta Invece

Cara Redazione
Da sempre la razza umana si è rivolta alla religione per ottenere favori, o conoscere il futuro. Anche nella progredita Grecia antica la sacerdotessa del dio Apollo, la sibilla cumana aveva escogitato un mezzo truffaldino perchè le sue predizioni risultassero sempre esatte. A chi le chiedeva se sarebbe ritornato dalla guerra rispondeva invariabilmente "andrai tornerai non morirai in guerra" sarebbe bastato poi posizionare la virgola al posto giusto per avere sempre ragione. "andrai tornerai, non morirai in guerra" "andrai tornerai non, morirai in guerra".

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Quando le galline diventavano galli

Dall'apparizione dell'uomo sulla terra, religione, e superstizione, hanno sempre proceduto all'unisono, seguendo la razza umana nel suo lento progredire. Anche oggi, nel terzo millennio, la superstizione continua a essere presente nella vita sociale di molti individui, prova ne sono gli oroscopi, o gli innumerevoli maghi e indovini che proliferano e prosperano, sfruttando la credulità popolare. Esaminando attentamente la superstizione vedremo che essa è generata proprio dalla paura della divinità, che provoca nell’uomo il desiderio di ingraziarsela, con riti, offerte, o parole. Questa paura per il divino, o il presunto tale, ha sempre rappresentato un mezzo ideale per assoggettare le masse ai propri voleri, non solo per condottieri e regnanti, ma anche per astuti individui, che nel corso dei secoli hanno sfruttato, a proprio vantaggio questa debolezza. Il primo caso documentato è certamente quello avvenuto nell’antichità, ad opera dei sacerdoti dei templi di Alessandria d’Egitto. Alessandria era il centro del mondo al tempo conosciuto, perciò era un crocevia di viaggiatori, e facoltosi commercianti di tutte le religioni. Proprio per questo, era ricca di Templi, dedicati ai vari dei con dei nutriti stuoli di sacerdoti che vivevano con i proventi delle donazioni dei fedeli. Per aumentare queste donazioni, e acquisire potere, i sacerdoti si rivolsero a un vero e proprio Leonardo da Vinci, di quei tempi, il suo nome era Erone, che passò alla storia come Erone di Alessandria. Ingegnere, fisico, e matematico, questo geniale inventore, poneva al loro servizio le sue macchine strabilianti, che avevano il compito di stupire e impaurire le folle di fedeli, facendogli credere che quei prodigi fossero opera delle divinità, incrementando così le offerte. Inventò un meccanismo che apriva, e richiudeva da solo le porte del tempio, faceva scaturire dal suolo idoli parlanti, statue versavano acqua a pagamento, mentre uccelli in bronzo, fischiavano meravigliose melodie. Molti pensano che furono i secoli bui dell'alto medioevo, la culla in cui nacquero la maggior parte delle superstizioni. Nulla di più sbagliato. Il Medioevo contrasta fermamente, e con convinzione, la superstizione e le arti magiche, ma non riesce in alcun modo a estirparle, così la neonata Chiesa cattolica, cerca di “cristianizzare” riti pagani che sarebbe impossibile e pericoloso estirpare completamente dalla tradizione popolare, alimentando, essa stessa, una forma di superstizione, con l'uso di reliquie e Santi, venerati spesso più dello stesso Dio. Nacque una vera e propria industria per la vendita delle reliquie, che durò per secoli, giungendo fin oltre il Rinascimento. La Chiesa tollerò questo commercio, per ottenere la devozione delle masse, così oggi può accadere che il braccio destro di un determinato Santo, si trovi in sette luoghi diversi, o come a Carrara, dove il patrono, San Ceccardo, fu ucciso a Luni, e a Carrara, oltretutto in due date diverse. Può capitare poi di venerare profondamente la reliquia di un Santo di cui, anche la sua reale esistenza sia una leggenda, come San Gennaro. Questo commercio è ben rappresentato, nel film Bertoldo, Bertoldino, e Cacasenno, magistralmente interpretato dall’indimenticabile Alberto Sordi, nei panni di Fra Cipolla, un finto frate che vive di truffe, vendendo piume di struzzo, spacciandole per “la piuma dell’ali dell’arcagnolo Gabriello.” Fu certamente con la vendita delle indulgenze che la Chiesa cattolica accumulò oltre a grandi ricchezze, anche il potere temporale, un esempio nostrano è il Santuario della Beata Vergine Addolorata del Mirteto, situato a Ortonovo. Venne edificato con le donazioni, e la vendita delle indulgenze ai pellegrini, che accorrevano numerosi nel luogo dove era avvenuto il “miracolo” di una figura di Madonna affrescata che piangeva. La stessa Chiesa alimentava un alone di mistero e di paura, intorno a se, usando nei riti una lingua sconosciuta, il latino, e imponendo regole spesso assurde, come il divieto di toccare con le mani, o di masticare l'ostia durante l'Eucarestia, pena terribili castighi. Per secoli si credette che solo guardando intensamente l'ostia durante l'offertorio, un malato potesse essere risanato, ma si sarebbe dannato l’anima, infrangendo la regola che imponeva al fedele di chinare il capo. Furono innumerevoli i ciarlatani, pseudo santoni, e predicatori, che si arricchirono e divennero potenti, turlupinando la folla credulona e analfabeta, con trucchi “mistici” come quello di fare resuscitare un morto. Questo trucco era usato dove vi era folla, come nei grandi mercati, e funzionava così. Un compare si fingeva morto, disteso su una barella, veniva trasportato da quattro complici, che passavano “per caso” fin nei pressi, dove il santone stava predicando. Questi, faceva fermare i portantini, e fingendo di non conoscerli si faceva raccontare come il poveretto fosse deceduto, poi dopo aver supplicato Dio di dargli la forza, operava il miracolo della resurrezione. Questo gli permetteva di poter accumulare una gran quantità di denaro, donato da moltissima povera gente sofferente, in cambio di un miracolo, che lui assicurava, avrebbe fatto dopo pochi giorni, in occasione di qualche festa particolare. E’ inutile dire che lui, e i compari, scomparivano nella notte. Anche sull’autenticità di miracoli di Madonne piangenti, o mistici, spesso provvisti di stimate, la Chiesa ha sempre tenuto un atteggiamento ambiguo, forse per non dover rinunciare agli introiti milionari che sono sempre legati a queste manifestazioni.  Fino agli anni sessanta, erano presenti nei paesi e nelle campagne italiane, le “guaritrici,” ossia donne per lo più anziane, che si credeva potessero togliere la “stregatura” e “segnare” la paura. Il rito effettuato da queste “streghe” era un misto di cristianità e paganesimo, ed era assolutamente gratuito, o fatto in cambio di libere offerte in natura, al contrario dei truffatori di un tempo, però, esse erano in assoluta buona fede, perché credevano davvero di avere poteri sopranaturali. Queste persone erano trattate con rispetto dalla comunità, perché si credeva che, se fatte infuriare, fossero in grado di lanciare malefizi, e compiere sortilegi, come quello di tramutare le galline in galli. Fino a pochi decenni fa, la causa di questo fenomeno naturale, presente in tutti volatili, era sconosciuta, e nel Medioevo questa metamorfosi è costata cara a tante povere donne, accusate di averla provocata. Alcune pagarono con l'emarginazione, altre con l'esilio, alcune addirittura con la vita. Le galline, come tutti i volatili hanno un ovario, e un testicolo, fino a quando l'ovario produce uova, il testicolo resta dormiente, ma quando a causa di vecchiaia o malattia, come ad esempio la pseudopeste, la produzione di uova cessa, questo si ridesta, e immette nell'organismo della gallina massicce dosi di testosterone, che alla prima muta, la fanno diventare a tutti gli effetti, un gallo. Questo fatto strabiliante spaventava molto la gente, anche in epoca moderna, tanto che nei miei ricordi di bambino, è sempre viva la figura del contadino vicino di casa, che quando questo fatto accadeva, prendeva di notte la gallina, creduta addirittura indemoniata, la metteva in un sacco e la portava “a sperdere” nel bosco, “percos oramai adè del Diavl, e a n’er pu bona nemanch da brod” (ormai è del Diavolo, e non è più buona neppure da brodo).


Volpi Mario
10 settembre 2014

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