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Pruno

Ai nostri confini

Come raggiungerlo
Facilmente raggiungibile dalla autostrada A12 uscita Versilia, si procede per la direzione Forte dei Marmi, superata Querceta, si segue per Ripa/Seravezza, arrivati a Ponte Stazzemese seguire direzione Cardoso-Pruno.

Spetta/le Redazione
Pruno potrebbe essere considerato un vero e proprio reperto archeologico, un paese che ha superato quasi indenne il logorio dei secoli per arrivare a noi, e raccontarci la dura vita dei suoi abitanti di un tempo, che oltre a fatiche disumane, erano costretti a rifugiarsi in luoghi inaccessibili per sfuggire ai predoni.

Sempre alla ricerca di luoghi con caratteristiche particolari vorrei segnalare un “micro” paese che di queste caratteristiche ne ha davvero molte. Prima di tutto conta meno di cento residenti, ed è ancora in gran parte integro. Questa vera e propria capsula del tempo si chiama Pruno. Situato a 460 s.l.m. all’interno del Parco Naturale delle Alpi Apuane, fa parte del Comune di Stazzema. Edificato su un cucuzzolo, rende bene l’idea di quanto fosse difficile il suo accesso, prima della costruzione della carrozzabile, e questo la dice lunga sulla scelta del luogo. Un tempo dedito alla pastorizia e alla raccolta di legna e castagne, oggi la sua economia si basa principalmente sul turismo, ben servito da ottimi ristoranti, e con diversi posti letto. La ragione di questo successo turistico è soprattutto dovuta alla conformazione del suo incantevole paesaggio, che una volta all’anno in occasione del Solstizio d’estate, offre uno spettacolo unico nel suo genere.  Il 21 giugno, infatti, il sole si leva passando attraverso l’arco naturale del Monte Forato, e richiamando frotte di turisti per godere di questo spettacolo. Anche il trekking è ben rappresentato, e numerosi sentieri partono dal paese per raggiungere la vicina cima del Corchia, ma anche con percorsi meno impegnativi, come quello che porta al torrente che scorre nella piccola valle in fondo al paese, dove si trova perfettamente restaurato e funzionante, un antico mulino per la macinatura delle castagne, che grazie a un’associazione di paesani è visitabile. Anche d’inverno il paese sa accogliere degnamente il turista, infatti, il 24 dicembre gli abitanti allestiscono nelle loro case un presepe, che mostra come si viveva tra quelle montagne nel900.  

Mario Volpi

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