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Il Politeama di Carrara

Opere da salvare
QUEL CHE RESTA DEL POLITEAMA VERDI A CARRARA

Parlare oggi del Politeama Verdi apre in me una grande ferita cari amici lettori,

non solo perchè un monumento così importante della nostra città è ridotto ormai ad una carcassa
vuota e pericolante, ma anche perchè sono legata a questo teatro in modo molto particolare e direi
qusi viscerale, essendo stato il mio argomento di tesi nonchè il primo lavoro di restauro che mi
venne affidato molti anni fa, quando avevo appena vent'anni e mai avrei pensato di poterlo vedere
finire così un giorno.
Invece è proprio finito così: un contenitore vuoto e triste, a rischio crollo.
Appena si arriva in città, a darci il benvenuto , ecco l'immagine della decadenza e dell'incuria in cui
versa ormai la nostra città ; ed è terribile pensare che un tempo proprio il Politeama Verdi era il
fiore all'occhiello di tutta la provincia di Massa Carrara ( per la sua storia rimando al testo di
Benassi presente nel sito ) : fu il primo teatro costruito su modello di tutti i piu' bei teatri d'Europa e
sul quale palco si esibirono grandissimi nomi della lirica e della prosa.
Nel lontano 2004 eseguimmo per conto del Comune di Carrara il restauro del "ridotto " cioè dei
locali al primo piano adiacenti alla federazione anarchica : locali di altissimo pregio decorati e
impreziositi da arredi lignei di splendida fattura.
All'epoca già non si capiva nulla sulle vicissitudini delle varie proprietà dello stabile ( Privati?
Comune? Anarchici? ) e vi confesso che già allora non capii come fosse possibile che il Comune di
Carrara potesse possedere solo quei locali e non tutto il teatro... poi grazie e tutto il mio lavoro di
studio e di ricerca le cose piano piano si definirono ( diciamo così) e senza andare troppo nel
dettaglio già a quel tempo era facile intuire che si sarebbe arrivati a questo punto e che troppe cose
non tornavano.
Mentre lavoravamo al restauro del ridotto ogni giorno , puntualmente , una gru enorme trasportava
sui solai del teatro ( che vi ricordo erano stati progettati per essere leggeri e non gravare sulla
struttura poichè il teatro, per sua natura, nasce come struttura leggera e vuota al centro per fare da
cassa armonica alla musica ) tonnellate e tonnellate di cemento : in lastre e in sacchi .
E ricordo perfettamente che da sotto, dove ci trovavamo noi, si sentivano scricchiolii poco edificanti
e scossoni altrettanto preoccuapanti. Questo durò per giorni. Tutto il giorno.
Subito questo venne fatto presente a i tecnici del comune che allora si occupavano di supervisionare
i lavori ma a nessuno sembrava importare.... è innegabile però che tutti sapevano. E tacevano, ma
soprattutto non fermavano quello scempio noto a noi oggi come vero e proprio abuso edilizio.
Andammo avanti così fino a 2oo6 , anno in cui il restauro del ridotto venne terminato. Per cosa ?
Nessuno lo sapeva.... a quale scopo? Se poi sotto il teatro stava crollando sotto il peso dei nuovi
appartamenti che erano stati costruiti ex novo sui solai del teatro stesso ? Perchè il comune ha dato
il permesso di costruire e di vendere?
E vennero spesi molti soldi : non tanto per il restauro inutile del povero ridotto quanto per la messa
in opera di tutto l'impianto elettrico a norma ( ovviamente mai utilizzato) , per i lavoro di
ripristino dei bagni e delle murature , per lampade costosissime che si diceva sarebbero servite per
illuminare i locali durante mostre ed eventi culturali che si sarebbero svolti proprio lì....
Ah si? E quando mai ci hanno fatto una mostra ? Quando mai quei locali sono stati utilizzati? MAI.
Poi poco dopo accadde l'irreparabile : il teatro iniziò a cedere e poi a crollare. Cosa che continua e
continuerà a a fare ormai senza alcun rimedio e senza possibilità di arrestare tale destino.
Cari lettori come avrete capito questo è piu' che altro un pezzo di denuncia e di indignazione in
quanto non credo proprio che questo capolavoro della nostra città si possa piu' salvare: troppe cose
non chiare , troppe verità insabbiate, troppi interessi personali , troppe cose losche. Io putroppo
c'ero ed ero totalmente impotente: tutti sapevano ma nessuno ha mosso un dito per cercare di
salvare il salvabile : in primis proprio il nostro comune .
Credo che per salvare il Politeama oggi ci vorrebbe un miracolo: o forse il ricambio totale di tutto
l'organico comunale: dal primo all'ultimo.
Da restauratrice vi posso dire che la situazione è ormai completamente irrecuperabile , non solo per
un discorso economico, ma soprattutto perchè sul teatro sono stati compiuti degli abusi edilizi
indicibili ai quali ormai non è piu' possible porre rimedio : non avremo mai piu' il nostro teatro.
Quello che possiamo fare , a malicuore e con rabbia, è non smettere di denuciare questi abusi : chi
sa dica , chi ha notizie le renda pubbliche : almeno nel ricordo e nella denuncia dobbiamo essere
uniti per far sì che un altro scempio del genere non accada piu' soprattutto con le nostre istituzioni
consenzienti.
Che vergogna
.

Alla prossima ,con un argomento che mi avete suggerito un pò di tempo fa : le targhe marmoree
disseminate in città e ormai illeggibili e quasi introvabili !

Eleonroa Coloretti

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