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Casa Balilla

La città
La Casa del Balilla, iniziata a metà maggio 1929 su progetto dell’architetto carrarese Giuseppe Boni, che nello stesso periodo progettava anche il Palazzo delle Poste, entrambi in marmi bianchi massicci. Decisamente preferisco quest’ultimo, anche se più piccolo ma ben ristrutturato anche se molti locali sono chiusi e inaccessibili, entrambi di proprietà, della Regione e le Poste di una ditta romana “Sorgente Group” che non vuole rilasciare informazioni né visite né foto, (confermatomi dallo storico Romano Bavastro). Fu inaugurato nel 1935 alla presente del Gerarca carrarese Renato Ricci, mentre nel 1938 furono inaugurati l’annesso teatro-cinema Garibaldi e il vicino campo sportivo, dove durante il ginnasio lo frequentavo per l’educazione fisica con un insegnante giovane che ci faceva fare esercizi e salti del cavallo. Poi in questa area, nel 1987 fu occupata da una infelice piscina (dove, fortunatamente di notte essendo chiusa cadde tutto il tetto). Il complesso occupa lo spazio circondato dalle quattro strade, via Verdi, via Pelliccia, via Buonarroti, via Sarteschi. Sull’angolo Verdi-Pelliccia grande scalone marmoreo (veramente è tutto freddo marmoreo), a tre rampe che porta all’ingresso principale ben illuminato da tre portali con soprastante ampi finestroni ed oblò sul cortile; con lo stemma della città di Carrara (la ruota). Durante gli anni 1950-1970 è stata occupata dal Convitto Consorziale “Vittore da Feltre”, dove alloggiava l’impiegato della Montecatini Marmi, mio amico, Paolo Villaggio, mentre io lavoravo alla IMEA Mobili Eterni di Vacchelli in piazza Farini e la sera la passavamo a fare la “vasca” in via Roma ed a discutere, spesso di pettegolezzi, con Caramatti e l’avv. Alfarano.
Dal 1985 i locali vengono occupati dal Liceo Artistico Statale “Artemisia Geltileschi”, dov’ è tuttora.  La torre angolare, in fronte a Palazzo Tenerani, anch’esso del medesimo periodo, sopra il portale centrale, sul fregio dell’edicola, è stata posta la data di costruzione, ANNO VII E.F. (Anno settino dell’Era Fascista), mentre l’antica denominazione di Palazzo del Balilla, ancora si nota in sottofondo, sbiadita ma leggibile, sulla fascia marcapiano. Altri tre portali, in via Cavour, si aprono, salendo due scalini, sul Cinema Garibaldi, con grande corridoio nella biglietteria e salone teatrale-cinematografico rinnovato da qualche anno. (l’acustica non è proprio delle migliori), ma è soltanto l’unico cinema-teatro esistente in città (visto che anche l’Animosi come il Verdi) sono “eternamente” chiusi, anche se annunciano in più occasioni, la loro riapertura . . . che non avviene. Idem l’ex Supercinema.

Saluti Lucio Benassi Carrara, 27 settembre 2016
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