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Ambrogion e le acciughe

Vini e cibi da Oscar

AMBROGGION, MITICO PESCATORE MARINELLO, SPLENDIDO LUPO DI MARE E GRANDE UOMO TUTTO D’UN PEZZO.

Ho conosciuto Ambroggion quasi per caso. Me lo ha presentato il “vulcanico” e caro amico Tommaso Ponzanelli, mazziniano di acciaio inossidabile - fino al midollo – e, tra le altre cose, inventore e magnifico Rettore dell’Accademia dell’Acciuga, associazione  culturalgaudente, in cui si ritrovano gli amanti del pesce dimenticato ed altro ben di Dio.
Eravamo ad acquistare dell’ottimo pane dal Forno di Ratti, a Marina di Carrara, in via del Pino;  lì abbiamo incontrato proprio Ambroggion, anche lui per pane.
Ambrogio Ambroggion  Bruzzi ha una corporatura massiccia - donde il soprannome - sguardo profondo, penetrante; occhi che sembravano due fessure, che scrutano attentamente.
Il volto, sembrava un po’ burbero; ma di un bell’uomo, non piu’ giovane, marcato dal sole e dalle intemperie.
Il colore della pelle era come quella sottoposta ad una lunga abbronzatura, con le rughe prodotte dal vento, dalla salsedine e dalla vita, che pero’ ne imbellivano l‘espressione.
Dopo i convenevoli, peraltro cordiali, e forte del fatto che, fino ad un momento prima, con Tommaso avevamo parlato di certe iniziative da assumere per la nostra cara Accademia dell’Acciuga e trovandomi di fronte ad un vero mito della marineria da pesca locale, gli ho posto, quasi istintivamente, la prima domanda che mi e’ venuta in mente, avendo  di fronte ai miei occhi il recentissimo ricordo di un cartello di una pescheria del luogo.
“Signor Ambroggion, lei che conosce il mare ed i suoi pesci, meglio di chiunque altro, che ne pensa delle acciughe di Monterosso?”.
La risposta fu immediata, secca e concisa:  “ Le acciughe di Monterosso sono una ….bufala!”.
Avendomi visto molto sorpreso, il grande Ambroggion si affrettava a spiegarmi che l’acciuga e’ un pesce che si muove in banchi, su tutto il Mediterraneo. Vive in profondità, ma in alcuni periodi dell’anno risale quasi in superficie e viene pescate. Le acciughe non sono pesci stanziali perche’ seguono le correnti e si spostano continuamente.
Quindi sono pescate a Monterosso, ma chissa’ da dove sono venute e dove andranno.
L’uomo di mare ha avuto subito parole di elogio nei confronti dei pescatori e degli abitanti di Monterosso, bravi a dare “un marchio di fabbrica”,-oggi forse si direbbe una griffe - alle acciughe pescate li’ e poi li’ trasformate e commercializzate in tutti i territori limitrofi e non solo.
Il discorso sulle acciughe hanno, intanto, fatto scattare in Ambroggion i suoi ricordi, in particolare quello di una pesca eccezionale. “Ho pescato in un giorno venti quintali di acciughe e fu necessario andare a prendere un altro gozzo”.
Quel giorno,  lui, i suoi uomini e la sua barca si erano imbattuti in un grande banco di pesce azzurro molto grande, compatto ed a pelo d’acqua. Qualcuno, addirittura, lo tirava direttamente in barca con un secchio, tanto era facile quel giorno catturare. Ricorda quella giornata come una di quelle che si portano con se’ tutta la vita e che si raccontano ai nipoti.
Ho chiesto poi un suo parere sul cacciucco e  Ambroggion con gli occhi che gli brillavano ha risposto con grande sincerita’ e prontezza.
Ma questa e’ un’altra storia… Ve la raccontero’ un’altra volta.
Arrivederci grande Ambrogio Ambroggion Bruzzi, lupo di mare di altri tempi e grande uomo tutto d’un pezzo.

Oscar, vostro amico, accademico e sommelier di lungo… sorso.
14 maggio 2017 Pubblicato su L’Accademia dell’Acciuga
Marina di Carrara  18 gennaio2017   
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