Degrado in città
Segnalazioni
Spetta/Le Redazione
Pochissimi sanno della svolta green che le varie Amministrazioni comunali hanno voluto dare a Carrara, dotandola di veri e propri monumenti verdi, che tutto il mondo ci invidia.
Carrara, e gli eco … monumenti
Qualcuno pensa che la città di Carrara sia famosa solo per il suo splendido marmo, niente di più sbagliato. Negli ultimi decenni le varie Amministrazioni che si sono succedute alla guida della città, hanno pensato bene di dare una svolta “green” al patrimonio artistico della città, così che possa essere riconosciuta a livello internazionale come una città cui sta a cuore soprattutto il benessere della fauna e della flora. Così ecco nascere dei veri e propri “monumenti verdi” dedicati a questa nuova frontiera. Anche l’ubicazione di questi tesori artistici è stata studiata a tavolino, per permettere al turista anche di passaggio, di usufruire di questo vero e proprio balsamo visivo. In Viale Galilei, appena dopo il ponte della ferrovia si erge orgoglioso, svettando verso il cielo, il rudere dell’ex Fornace Saudino Erredibi. Tutelato dalla Sovraintendenza dei Beni Culturali, questo sito di archeologia industriale è stato faticosamente strappato a un destino che lo voleva riqualificare in un Centro Commerciale. Dopo la sua chiusura avvenuta negli anni settanta, si aspettò pazientemente che Madre Natura cominciasse la sua opera di demolizione, fino a quando si chiamò una Ditta per la riqualificazione. Questa arrivò, montò due gigantesche gru, e poi sparì. Decenni dopo, una seconda Ditta arrivò, e dopo un battito di ciglia fece la fine della prima. Intanto l’opera della Natura continuava, e finalmente oggi possiamo vantarci di avere una vera e propria “zona faunistica” protetta in pieno centro cittadino. Qui prosperano intere colonie di ratti, che servono come riserva di cibo per gatti inselvatichiti, e a una piccola famigliola di volpi. Tra le poche mura restate in piedi, vive una rara specie di pipistrello, e le rondini in primavera vi fanno i loro nidi, rallegrando con i loro garruli versi il triste parcheggio retrostante. Anche la flora vi prospera rigogliosa. Macchie di rovi ormai impenetrabili, nascondono cumuli di macerie fatiscenti, habitat ideale per colonie di scarafaggi, mentre una recinzione precaria offre alle piante rampicanti un valido sostegno per potersi erigersi verso l’alto, a nascondere questo vero e proprio paradiso naturale. Ma le meraviglie non finiscono qui. Poco più aventi, all’ingresso dell’Autostrada A12, sorge quello che a tutti gli effetti possiamo orgogliosamente chiamare, il nostro Monumento più antico e prezioso: il Marble Hotel. L’inizio della sua costruzione avvenne nel lontano 1990, in occasione del campionato Mondiale di calcio che in quell’anno si svolse in Italia. Nacque subito tra i malumori di qualcuno, tanto che il suo progettista fu fatto saltare in aria con una bomba posta dentro la sua auto. Per fortuna il progetto fu fermato, così nelle sue fondamenta, poté formarsi, grazie all’acqua piovana, un laghetto artificiale per rane, salamandre, e ranocchi. Il canto di questi anfibi, forse disturbava gli abitanti del posto, che protestarono vivamente, tanto che dopo neppure dieci anni. si ripresero i lavori. Forse qualche ambientalista si era accorto che si stava dimenticando l’avifauna, cosi, dopo aver provveduto a costruire una splendida colombaia di dodici piani, i lavori per fortuna furono fermati. Migliaia di creature alate s’insediarono in questo vero e proprio resort aereo. Storni, gracchi, passeri, cornacchie, e centinaia di colombi lo elessero a loro dimora permanente, non solo per la sosta diurna, ma anche per la nidificazione. Ma si sa che le cose belle non possono durare per sempre, e la ripresa dei lavori dopo quindici anni, chiusero con infissi le aperture della colombaia, per poi, per fortuna, bloccarsi di nuovo. Oggi, la ex colombaia si erge ancora imponente e maestosa, anche se silenziosa, mentre la zona acquitrinosa attorno a questo splendido monumento alimenta un bosco rigoglioso di piante palustri e giunchi, che a loro volta favoriscono il proliferare delle utilissime e indispensabili zanzare, così utili all’eco sistema del luogo. Anche Marina di Carrara ha la fortuna di ospitare uno di questi splendidi monumenti naturali, e anche se è il più giovane dei tre, fa ben sperare per il futuro. Una dozzina di anni fa, un prestigioso albergo a tre stelle chiamato “Hotel Mediterraneo” situato in via Genova a Marina di Carrara, fu abbattuto perché “vecchio” con la promessa di farne uno ancora più bello e moderno. Per fortuna questo nefando progetto si è bloccato. E ora dove sorgeva l’albergo vi è solo una distesa di cemento da dove spuntano i tondini di quelli che dovevano essere i pilasti in calcestruzzo. Ora, per la gioia degli ornitologi locali, servono da posatoi per i gabbiani reali, che a frotte nelle giornate piovose, vengono a fare il bagno nelle pozzanghere d’acqua dolce che si formano nel cemento. Anche la flora ne ha tratto beneficio, perché ortiche e la parietaria, hanno invaso buona parte della struttura, colorando di verde questo splendido monumento. In questo vero e proprio museo all’aperto non si poteva dimenticare uno dei più belli e storici Parchi cittadini, la Padula. Ex residenza del magnate carrarese Fabbricotti, oltre a conservare l’antica magione, e ancora oggi fruibile il grande parco, accessibile da due porte, una situata lungo la strada per Sorgnano l’altra molto più bella e importante, sulla strada provinciale di Gragnana. Quest’ultima ha l’aspetto di un antico castello, tutta in mattoni a vista, è dotata perfino di un lungo ponte, e di una splendida torretta. Qualche anima gentile, ha pensato che due entrate per un parco di appena mezzo chilometro quadrato non fossero sufficienti, così un decennio fa, per la modica somma di un miliardo di lire, ne costruì un’altra. Quest’opera faraonica, è costituita da una torre in cemento armato rivestita in mattoni a vista, con un ponte tibetano metallico, che oltre ad essere orrenda, non è mai stata messa in funzione. Per fortuna però, ora questa costruzione ospita una folta popolazione di gechi e lucertole, oltre a diversi esemplari di ghiro, che hanno trovato riparo nei locali ascensori mai utilizzati. Io come cittadino spero che le Amministrazioni comunali che si avvicenderanno nei secoli alla guida di Carrara, riescano a mantenere intatto questo vero e proprio tesoro naturalistico, perché ne possano usufruire anche le prossime generazioni.
8. 11. 20 Mario Volpi
I grottonoi
Ma che grottoni !!!!!!!!!!!
Mi chiedo com'è possibile far ridurre così sporco, bagnato e indecoroso il lastrico adiacente alla fontana della “Nostra” Piazza Menconi?
Se guardiamo dentro la vasca della fontana, notiamo che lo zampillo va a cadere sul marmo e non dentro il foro di scarico con la grata, perciò è naturale che lo zampillo picchiando sul fondo marmoreo crea spicchi d'acqua che fuoriuscendo dalla vasca stessa creano l'ottimo risultato.
Oltretutto diventa molto pericoloso per bambini e anziani che rischiano di scivolare.
Il rischio in questo periodo aumenta notevolmente con le rigide temperature.
E che dire del tubo in gomma in bella vista che porta l'acqua alla fontana; Ma che schifezza !!!!!!!!!!
In questo locale i carrarini e i marinelli nelle serate estive degli anni 60 hanno ballato sotto le note di Mina e Celentano. La "pista" lastricata in marmo recava cinque entrate laterali anch'esse in marmo che permettevano l'accesso alla pista da ballo. Punto cardine di eventi sportivi, manifestazioni canore e altri divertimenti negli anni 80 la Caravella diventerà una pista di pattinaggio e il suo interno si trasformerà in sala giochi con bar e Jukebox. Dal 1977 al 1988 il locale ha ospitato la kermesse Septemberfest, la più grande e importante festa della birra in puro stile tedesco che si tiene fuori dai confini della Germania. Con il passare degli anni, il disinteresse delle amministrazioni comunali, la noncuranza dei cittadini hanno portato il locale al declino. Infatti oggi quest' area giace in uno stato di totale abbandono e sporcizia, un grosso cumolo di macerie ne è la testimonianza. A nostro parere, non è giusto che i marinelli rimpiangano quella "Caravella" icona dei loro primi balli, ma soprattutto è avvilente che agli occhi del turista quell' angolo di pineta sembri un quartiere del Bronx. Siamo a conoscenza di un contenzioso, tra Patrimonio spa demanio e Comune di Carrara che ne blocca la rinascita. Non è di nostra competenza giudicare chi abbia torto o ragione, ma è necessario trovare una soluzione per evitare che quest' area non rimanga un "caso" come altri di Marina
In questa sezione proponiamo alcune C....te trovate girando per la nostra città e dintorni.
Chiunque trovi dei "Grottoni" può inviarceli, e noi provvederemo ad inserirli in questa sezione tenendo presente il Comma 22 il quale ci permette di accettare o rifiutare qualsiasi cosa. GRAZIE
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I grottonoi
- Sono ormai anni e anni che una traversa del Viale XX Settembre, all’altezza del distributore Api all’ingresso di Marina di Carrara, è chiusa con una antiestetica transenna. Ci domandiamo se si tratta di una dimenticanza di qualche ufficio comunale o se invece si debba considerare la transenna come un bel monumento in plastica. Chiudere in altro modo la strada e ripristinare il marciapiede sul quale la gente rischia giornalmente le caviglie ci sembra cosa alla quale l’amministrazione comunale dovrebbe provvedere con urgenza.
Sono circa 17 anni che all'uscita del casello autostradale di Carrara sorge un "Mostro Ecologico", il Carrara Marble Hotel. L'edificio finanziato con i soldi del Mondiale 90 rappresenta l' ennesimo spreco edilizio pubblico. Ci chiediamo se dopo tutti questi anni non sia il caso di recuperarlo o Demolirlo definitivamente. Nelle attuali condizioni non rappresenta una bella immagine per la nostra città. foto
e questo cos'è ???????????? foto
Si può ammirare di fronte al palazzo Dell' Accademia di Belle Arti
La città della ruota
“La mia forza sta nella ruota” così recita il motto scritto sullo stemma della città di Carrara. Pochi altri motti rispecchiano una verità assoluta come questa, infatti, non si è a conoscenza di altre realtà cittadine che debbano la loro nascita, crescita, e sviluppo, a questa grande scoperta dell’umanità: la ruota.
Per secoli, le ruote cerchiate in ferro dei carri per il trasporto del marmo, hanno inciso la via Carriona, nel loro lento viaggio trainato da decine di paia di buoi verso il mare. Attorno al sedicesimo secolo, poi, alcuni coraggiosi imprenditori apuani, pensarono di utilizzare la forza del Carrione per fare girare una ruota da mulino, ma che azionava la prima rudimentale segheria. In tempi più recenti, la tecnologia fece compiere ai bacini marmiferi della città di Carrara, un balzo in avanti, con l’invenzione del filo elicoidale. Guidato da pulegge fissate su paletti detti potò, riusciva a tagliare il marmo in blocchi pressoché perfetti, evitando così scarti, e velocizzando il lavoro. Negli anni quaranta poi, un ingegnere rimasto sconosciuto, trovò un ingegnoso sistema per portare l’acqua del Carrione a decine di metri di altezza, costruendo delle gigantesche ruote, che a ogni giro prelevavano l’acqua e la portavano nelle “gore” per poi versarla, mista a sabbia silicea sui telai delle segherie, aumentando di parecchie volte la produzione. Che dire poi dell’intuizione avuta da qualche sconosciuto operaio, che fissando dell’abrasivo su di un disco metallico, e facendolo ruotare velocemente, si poteva lucidare il marmo senza troppa fatica. Fin qui, la ruota ha portato a Carrara, benessere economico, e sviluppo, ma oggi la stessa ruota ne sta decretando il suo inesorabile declino.
Migliaia di ruote gommate, salgono giornalmente al monte, per caricare quello che un tempo era considerato uno scarto, ma che oggi è un vero e proprio oro bianco; i detriti, che saranno poi trasformati in una finissima polvere bianca, il carbonato di calcio. In cambio queste ruote ci regalano un’altra polvere, ben più sottile ma micidiale, il PM10, che mina la nostra salute, neppure i nostri interessi economici sono tutelati, perché il maggior ricavato della vendita del prodotto finito entra nelle casse di avide Multinazionali. Altre gigantesche ruote gommate poi, spinte da motori da migliaia di cavalli, aggrediscono come un cancro i fianchi delle nostre montagne, aprendovi delle spaventose ferite, che alle prime piogge collassano portando al mare un fiume di detriti. Cosi anche il vecchio sapere degli antichi cavatori è andato perduto, il loro lavoro “al verso, e al contro” e stato soppiantato dalla forza bruta di mostruose ruspe, che deturpano in modo permanente la montagna. Tutto questo accade da decenni sotto gli occhi di tutti, e nessuno fa nulla, forse perché la ruota del Destino a già scritto la parola “fine”, per la città della ruota.
Mario Volpi
In questa sezione proponiamo alcune C....te trovate girando per la nostra città e dintorni.
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Spett.le Redazione,
invio di seguito ed in allegato, una lettera aperta alla amministrazione di Carrara, che scrivo come cittadino.
Vi pregherei di darne visibilità, non appena possibile.
La roulette russa di Via Bigioni
Lettera aperta all’amministrazione di Carrara.
Via Bigioni è una strada lunga 1 chilometro esatto e con una larghezza variabile che per lunghi tratti è di 5 metri circa. In questi metri di strettezza ci dovrebbero stare due corsie per auto (una per ogni senso di marcia) oltre alle auto in sosta a lato della strada, ci dovrebbero inoltre passare le biciclette - che in estate fortunatamente costituiscono una parte importante del traffico – e ci dovrebbe essere spazio anche per i pedoni, eventualmente anche in carrozzella o con passeggino. Basti pensare che per il codice della strada la larghezza minima di una singola corsia di marca per la strade locali è di 2,75m per capire che qualcosa non va. Non sono un esperto di mobilità o urbanistica, ma la logica mi dice che ci devono essere normative ben precise per le strade, i marciapiedi, gli attraversamenti pedonali, larghezze, altezze, quantità e modalità. Pur senza conoscere tali disposizioni posso affermare con certezza che per via Bigioni non sono applicate. In tutti i suoi 1000 metri di lunghezza, infatti, non vi è neppure un attraversamento pedonale, ma d’altra parte le strisce pedonali dove dovrebbero portarli i pedoni, visto che non vi è neppure l’ombra di un marciapiede?
Via Bigioni è 1km di rettilineo senza alcuno stop ne incroci e questo fa si che le auto sfreccino veloci nonostante il limite dei 30km/h, di giorno la velocità media è intorno ai 50-60 all’ora di notte passano anche auto oltre i cento all’ora, questo in una stradina buia, compressa tra le case. Sarà forse che i cartelli dei limiti di velocità sembrano messi apposta per essere il meno visibili possibile o sarà perché qui non si è mai visto un vigile elevare una contravvenzione? (io non ho mai sentito dire di qualcuno che ha preso una multa in via Bigioni, voi?). Camminando a piedi può capitare di trovarsi improvvisamente stretti tra una macchina che arriva da dietro ed una davanti, stretti tra i muretti delle case senza alcuna possibilità di fuga e se capita quando si sta spingendo un passeggino non è una bella esperienza. Uscire dal cancello la mattina tra le 7:45 e le 8:00, nel momento in cui tutti hanno fretta di arrivare a scuola o al lavoro, è una lotteria, con le colonne di auto che sfrecciano a pochi cm dalle uscite delle case. L’estate scorsa sul giornale era pubblicata la lettera di un padre che ha preso il figlio appena in tempo per evitare che fosse investito, un anno prima mia moglie è stata colpita ad un gomito dallo specchietto di un’auto di passaggio, aveva in braccio nostra figlia di pochi mesi, questione di pochi centimetri e anziché il gomito avrebbe preso in testa la piccola, con conseguenze che non voglio neppure immaginare. Fino ad oggi abbiamo vinto questa roulette, ma non andrà sempre bene, lo dice la statistica.
Cari Amministratori, sarebbe possibile, per una volta, pensare PRIMA alla sicurezza anziché DOPO che accadono le tragedie?
A proposito, di interventi fatti dopo le tragedie, leggo sui giornali che presto inizieranno i lavori di messa in sicurezza della parallela via Bertoloni, questo è un bene, mi chiedo se i nostri illuminati urbanisti hanno pensato che per la durata dei lavori una parte di traffico dirotterà dalla larga via Bertoloni sulla stretta via Bigioni. Quali misure sono state prese per evitare un ulteriore aggravio su una strada che è già ben oltre il limite?
Via Bigioni, solo pochi anni fa, era una delle vie residenziali più caratteristiche, belle e tranquille di Marina, oggi si allaga ripetutamente (tre volte in due anni, contro zero volte nei 50 anni precedenti) ed è trafficata come una tangenziale. Come pensate di rimediare a tali danni?
Cari amministratori, sindaco ed assessori, ma anche dirigenti degli uffici competenti, lo scrivo qui pubblicamente perché non possiate dire “non sapevo”, adesso siete informati sullo stato delle cose, sappiate quindi che se a causa di questa viabilità dovesse accadere qualcosa ai miei cari vi riterrò responsabili e vi perseguirò in ogni sede per ottenere giustizia. In ogni sede.
Un cittadino di Carrara
Michele Palma
Riportiamo la segnalazione di un nostro cittadino E-MAIL sabato 29 settembre 2007 13.29
mi chiedo e vorrei sapere se l'acqua che usano le due autobotti per pulire la strada carriona (dove transitano i camion che scendono a valle) è potabile. se fosse io nn intendo sprecare un bene comune x questo fine e tanto meno che sia a carico della comunità.
Risposta da Italia Nostra
PINI DA ABBATTERE IN CITTA’ ? RIFLETTIAMO.
Il parere della Sezione Apuo-Lunense di Italia Nostra
I PINI STANNO BENE, ANZI MEGLIO, NELLE PINETE
Il Direttivo dell’associazione, nella sua ultima riunione, ha discusso sulla opportunità e liceità dell’abbattimento da parte di AMIA di pini che, piantati a suo tempo su strade e marciapiedi in città, oltre al rischio incombente d’instabilità e caduta, con le loro radici sviluppate in superficie e in orizzontale sollevano l’asfalto della pavimentazione causando intralcio alla circolazione. Al termine il parere unanime del Direttivo è risultato il seguente:
“In via generale, nessuna difesa d’ufficio degli interventi da parte di AMIA negli ultimi tempi, non sempre ottimali per la conservazione in sicurezza e/o il ripristino della principale alberatura cittadina… Ma, oggettivamente, è il caso di ricordare che già nel marzo del 2007 AMIA, in luogo di piante rimosse, provvedeva al reimpianto di 63 nuovi alberi (10 tigli nel Viale all’altezza della Doganella e 53 bagolari nel Viale Galilei, in Viale Potrignano, Via Cadorna, Via Savonarola etc. Per motivi di sicurezza provvedeva anche ad abbattere 4 alberi nella pineta di Via Garibaldi e a rimpiazzarli con altrettanti di leccio. Infine, sulla base di uno studio relativo ad un primo censimento e valutazione della stabilità di circa 300 soggetti arborei nel Viale – tra Avenza e Marina - AMIA s’impegnava in tutta una serie di lavori e in successivi monitoraggi riguardanti, appunto, la gestione della principale alberatura cittadina.
Quanto allo specifico caso dei pini in città ritenuti pericolosi e dunque da abbattere, consultati gli esperti botanici dell’associazione, il Direttivo esprime in forma piana le considerazioni che seguono.
Il pino domestico o pino dei pinoli (Pinus pinea), ancorchè presente nel nostro Paese in quasi tutte le città soprattutto costiere o, comunque, in tutti gli ambienti a clima mite ed a non troppo elevata piovosità, è – purtroppo – una specie alloctona, cioè non indigena. Ama in particolare le zone sabbiose, dove l’acqua non può e non deve ristagnare, pena una facile attacco di parassiti (soprattutto fungini) radicali, con conseguenti problemi sulla “salute” della pianta.
Senza voler approfondire un discorso tecnico non semplicissimo, basti ricordare che lo stesso sistema conduttore dell’acqua dal terreno, attraverso le radici e le radichette, alla chioma è fisiologicamente organizzato in modo tale che l’albero non può assorbire l’acqua se non in minima quantità. E’ ovvio quindi che ogni eccesso idrico (da noi si hanno precipitazioni annue mediamente superiori di almeno il doppio del fabbisogno idrico per il pino domestico) crea grandi problemi anche in relazione alla stabilità della pianta, la quale – per mantenere “arieggiato” il proprio apparato radicale – è costretta a svilupparlo assai superficialmente. Ciò comporta, specie se vicino o su strade, marciapiedi etc., la sconnessione della copertura con formazione di bozze, avvallamenti etc. e l’indubbio pericolo per gli utenti.
Ovviamente le piante più vecchie – maestose e monumentali – se poste a dimora in zone il più possibile idonee (con substrato sabbioso e comunque ben drenato) e in quelle destinate a formare vere e proprie pinete (ma lontano da costruzioni, cigli o bordi stradali) dovranno invece essere massimamente salvaguardate… una volta accertato lo stato di “salute” delle stesse.
E, sempre ovviamente, si tratta di verificare caso per caso: quei pini che di necessità dovranno essere abbattuti in città andranno comunque e prontamente sostituiti con altrettante piante meglio di altre in grado non solo di vivere lungo le strade trafficate ma anche di costituire un pregevole e salutare arredo “verde”… (bagolari, ad es.).
Aria di Mare aria di Monti aria di M.....settembre 2007
A Marina di Carrara come alla Lugnola…
POLVERI AL PORTO: EMERGENZA INFINITA
Abbiamo già avuto modo di intervenire, in maggio, denunciando che nel Porto di Marina di Carrara continuano ad approdare numerose navi cariche di minerali sfusi in polvere, come la BARCELONA BRIGHT ed altre e, recentemente, due navi più grandi, la NBAH CYCAHNH e la SEA RICHES (disponiamo della relativa documentazione fotografica).
Mail dal futuro
il nonno, incallito ottimista comunale sulla salubrità dell'aria alla Lugnola e dintorni, si è sempre rifiutato di indossare l'auto-tuta..
Agli Organi d’Informazione locale per la cortese pubblicazione.
Contro… corrente.
Il Porto e l’inquinamento da polveri. A Marina come alla Lugnola.
II nostro litorale, così favorito dalla natura, pare fatto apposta per praticarvi attività di tipo turistico e comunque eco-compatibili, ma sembra perseguitato da un destino perverso, da tanto e troppo tempo e oggi più che mai. L'insipienza dei nostri amministratori di sempre intende quanto prima realizza il suo nuovo capolavoro: il megaporto, ritenendo insufficienti le dimensioni di quello attuale. Ciò comporterebbe il raddoppio di polveri sottili, rumori ed inquinamento da traffico pesante, creando il moltiplicarsi dei disagi che per gli abitanti di Marina di Carrara sono già oggi insopportabili. E tutto questo in nome di ricadute occupazionali ridicole e di attività che altre amministrazioni hanno rifiutato perché portatrici solo d'inquinamento e disagio. Si stanno in questo modo precludendo vere occasioni di occupazione e significative di ricadute economiche incredibili. Marina di Carrara potrebbe diventare veramente la capitale della nautica a livello internazionale: cantieri navali, porticciolo turistico e annessi servizi per la nautica nonché, dulcis in fundo, fiera mondiale della nautica, sfruttando gli spazi già esistenti di Carrara Fiere e senza immiserire la qualità della vita dei cittadini e minacciare la loro salute. Si potrebbe dar lavoro, pertanto, a centinaia di lavoratori e riqualificare interi quartieri. Le attività che si svolgono oggi all'interno del Porto sono già altamente inquinanti per la presenza di molte navi cariche di migliaia di tonnellate di minerali polverulenti sfusi che, durante le operazioni di scarico (le quali si protraggono per giorni e giorni anche nelle ore notturne), disperdono nell'aria - che ovviamente tutti poi respiriamo - nuvole colossali di polveri sottili, portatrici di danni alla salute, soprattutto dei bambini e degli anziani. I residenti a Marina di Carrara, in particolare, ne sanno qualcosa e stanno già pagando un prezzo enorme per attività che offrono pochi posti di lavoro (ma arricchimento solo per pochissimi individui); infatti l’inquinamento, il rumore diurno e notturno, le polveri sottili … presto condurranno il valore delle loro case ad un vero e proprio collasso. Già ora molti abitanti della zona stanno svendendo a prezzo di realizzo le proprie case per trasferirsi altrove. Dove c'è degrado e conseguente malessere, ad essere compromesse sono, in primo luogo, la stessa struttura sociale e le regole di civile convivenza. E' una realtà che oggi appare sempre più drammatica a fronte alle conoscenze mediche di cui disponiamo. E' noto infatti che le polveri sottili (o particolato Pm 10) producono danni alla salute di particolare gravità. Nella relazione del Ministero dell'Ambiente per il 2001 viene stabilito con certezza un nesso tra mortalità giornaliera ed alti livelli di particolato atmosferico. In particolare, i più alti indici di mortalità si verificano statisticamente nei giorni successivi a quelli in cui si registrano le più alte concentrazioni di Pm 10. I decessi riguardano anziani, bambini, soggetti debilitati e con problemi di natura respiratoria. A rafforzare tali fenomeni dannosi contribuiscono naturalmente anche i gas di scarico dei mezzi e dei camion impiegati per movimentare queste merci.
Mario Venutelli, presidente
Italia Nostra, Sezione Apuo-Lunense
[image:image-1]Nuovo porto tiuristico di Marina di Carrara. Ideato e studiato dal Cap.l.c. Francesco Menconi. L 'opera allegata è tutelata dai diritti d 'autore. Il progetto preliminare è stato presentato all 'Autorità Portuale di Marina di Carrara e al Comune di Carrara il 28.07.2010.
Cap. l.c. Francesco MENCONI
Perito Esperto Consulente in Attività Marittime- Provincia e Tribunale di Massa Carrara
Via della Vigna, 8 - 54033 Carrara (MS) - Tel e fax 0039 0585 52525 - Email: f.menconi@gmail.com
L’infinito iter burocratico per la realizzazione del Piano Regolatore del porto di Marina di
Carrara e per il Porto turistico di Carrara Massa.
L’amministrazione comunale di Massa (Sindaco Roberto Pucci), in accordo col Presidente della Regione
Toscana (Enrico Rossi) e quello della Provincia (Osvaldo Angeli) sospende sine die il “Protocollo d’intesa tra il
Comune di Carrara e quello di Massa per il Piano Regolatore del Porto di Marina di Carrara e per il Porto
Turistico di Carrara e di Massa”.
Ecco in sintesi l’iter burocratico di questa vicenda, guinness dei primati europei, disposto in ordine
cronologico e in corso da 31 anni circa:
1) 27/04/1981, è approvato il Piano Regolatore del Porto di M. di Carrara (D.M. 1007-894/81), tutt’ora in
vigore ma non ancora completato.
2) 19/02/1985, la Regione Toscana approva il Piano Regionale di Coordinamento per la realizzazione, la
ristrutturazione e la riqualificazione dei porti e approdi turistici marittimi, fluviali e lacuali di interesse regionale
e locale (Delibera di Consiglio Regionale n.123).
3) 27/05/1992, la Regione Toscana approva il rinnovo, con aggiornamenti e modifiche, del “Piano Regionale
di Coordinamento dei porti e approdi turistici della Toscana” – PREPAT – con elenco e localizzazioni di 28
porti e approdi turistici, esistenti, approvati e da realizzare, incluso quello nei Comuni di Carrara-Massa
(Zona Lavello) (Delibera di Consiglio Regionale n. 258).
4) 01/01/1995, è costituita l’Autorità Portuale di Marina di Carrara (art. 20, comma 5 - Legge 28/01/1994 n. 84)
con Presidente Rag. Franco Andrei e Segretario Generale Nicola Del Nobile.
5) 23/01/1997, il Comune di Carrara approva il Piano Strutturale che ha individuato una speciale UTOE (1
B7) da “assoggettare, previo studio della dinamica dei flussi costieri, a piano particolareggiato per la
predisposizione di un porto turistico in continuità con analoga destinazione d’uso con il Comune di
Massa” (Delibera di Consiglio Comunale n. 2).
6) 25/01/2000, la Regione Toscana approva il Piano di Indirizzo Territoriale (PIT) (Delibera del Consiglio
Regionale n. 12) ai sensi della Legge Regionale n. 5/1995 (Norme per il governo del territorio).
7) 12/06/2001, il progetto del Nuovo Piano Regolatore Portuale del porto di Marina di Carrara, adottato dal
Comitato Portuale (Delibera n.21/2001), dopo parere favorevole del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici,
ha ricevuto il giudizio negativo (D.M. n.8065/2002) del Ministero dell’Ambiente e dei Beni ed Attività Culturali.
7 a) 2002, l’Autorità portuale di Carrara ottiene un finanziamento ministeriale pari a 25,9 milioni di euro per
interventi di riqualificazione dell’interfaccia porto città (water front).
7 b) 08/10/2003, l’Avv. Luigi Guccinelli (D.M. del 06/10/2003) si insedia a Presidente dell’Autorità Portuale
di Marina di Carrara in sostituzione del Rag. Franco Andrei in carica dopo otto anni di attività.
7 c) 05/03/2004, il sottoscritto, Cap. l.c. Francesco Menconi, presenta l’istanza per la nomina a Segretario
Generale dell’Autorità Portuale di Marina di Carrara.
7 d) 10/03/2004, il Comitato Portuale dell’Autorità Portuale Marina di Carrara, su proposta del Presidente,
delibera di nominare Segretario Generale il Dott. Luigi Bosi. (Delibera n. 08/2004).
8) 03/01/2005, abrogata la L.R.T. 5/1995, entra in vigore la Legge Regionale Toscana n. 1, “Norme per il
governo del territorio”, nel quale si prevede (art. 21, comma 4) che “Per la definizione del piano del porto, di
cui all’art. 5 della legge 28 gennaio 1994 n. 84 (riordino della legislazione in materia portuale), si procede
2
mediante accordi di pianificazione di cui al presente capo, a cui partecipano comunque i comuni e la
provincia interessata”.
9) 13/04/2005, la Provincia di Massa Carrara approva la variante generale di adeguamento al PIT
(Delibera Consiglio Provinciale n. 9) contenente le indicazioni relative alla variante al Piano Regolatore del
Porto con la previsione del porto turistico; una variante successiva all’approvazione del Piano Territoriale di
Coordinamento effettuata con Deliberazione del Consiglio Provinciale n.75 del 29/09/1999.
10) 24/07/2007, la Regione Toscana approva, con Delibera Consiglio Regionale n. 72, il Piano di Indirizzo
Territoriale (PIT) e l’allegato parte integrante Masterplan – La rete dei porti toscani, mantenendo inalterato l’elenco
dei porti e/o approdi turistici indicati nel PREPAT.
11) 07/07/2008, viene stipulato in Carrara lo schema del “Protocollo d’intesa per Il Piano Regolatore del
Porto di Marina di Carrara” (Delibera n.517/2008) tra Regione Toscana, Comune di Carrara, Comune di
Massa, Provincia di Massa-Carrara, Autorità Portuale di Marina.
12) 07/04/2009, il Comune di Massa adotta il Piano Strutturale (Delibera n. 32/2009) che prevede la
realizzazione di un porto turistico alla foce del Fosso del Lavello in correlazione con il porto
commerciale di Marina di Carrara.
13) 11/12/2009, il Comune di Carrara adotta la variante generale al Piano Strutturale (Delibera n. 113/2009)
nella quale è individuata una specifica UTOE denominata “UTOE 1 Porto”, che conferma quanto già previsto
dal Piano Strutturale ‘97 relativamente al porto turistico.
14) 30/12/2009, il Comune di Carrara approva il “Protocollo d’intesa tra il Comune di Carrara e quello di Massa
per il Piano Regolatore del Porto di Marina di Carrara e per il Porto Turistico di Carrara e di Massa” (Delibera
n.125/2009). Con tale atto il Comune di Carrara, in accordo con quello di Massa, stabilisce che il progetto
comprensivo del porto commerciale e del porto turistico sarà redatto dall’Autorità Portuale di Marina di Carrara.
15) 15/06/2010, l’Autorità Portuale di Marina di Carrara trasmette l’avviso di pubblicazione della prima domanda
di concessione demaniale marittima, ai sensi del DPR n. 509/1997, per la realizzazione del porto turistico di
Massa Carrara presentata dalla “Porto Turistico di Massa Carrara srl” (facente capo al gruppo Caltagirone);
seguito da atre cinque domande concorrenti pubblicate in data 27/09/2010.
16) 09/08/2010, il Comune di Carrara approva il “Avvio del procedimento per l’Accordo di Pianificazione per il
Piano Regolatore del Porto di Marina di Carrara e per il porto turistico di Carrara e di Massa” (Delibera n. 61/2010)
ai sensi dell’art.21 della Legge Regionale n.1/2005.
17) 21/09/2010, l’Autorità Portuale di Marina di Carrara trasmette l’avviso di pubblicazione della domanda di
concessione demaniale marittima, ai sensi del DPR n.509/1997, per la realizzazione del porto turistico in Marina
di Carrara presentata dalla “Michelangiolo srl”.
18) 09/12/2010, Il Comune di Massa, a seguito di un’osservazione della Regione Toscana, approva il Piano
Strutturale (Delibera C. C. n. 66/2010), pubblicato sul BURT n. 6 del 09/02/2011.
19) 23/06/2011 e 17/07/2011, esperito l’iter relativo alla pubblicazione delle domande di concessione (6 nei
Comuni di Massa e Carrara e uno in Marina di Carrara) per la realizzazione del porto turistico, il Comune di
Carrara convoca la Conferenza dei Servizi istruttoria per l’esame dei progetti preliminari. Le due date di
convocazione sono però rinviate, a data da destinarsi, dallo stesso Comune.
20) 03/08/2011, a seguito del ricorso alla conferenza paritetica interistituzionale (art.25 L.R. 1/2005) per il
pronunciamento sui possibili contrasti con il P.I.T. del piano strutturale del Comune di Massa (Delibera G. P. di
Massa-Carrara n.70 del 07/04/2011, Delibera G. R. n.256 del 11/04/2011) e in conformità alla Conferenza
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Paritetica del 28/07/2011, il Comune di Massa sospende l’efficacia della parte di Piano Strutturale “D) Porto
turistico: eliminazione della disciplina in materia portuale con espresso rinvio all’accordo di pianificazione in
attuazione del Master-Plan del PIT” (Delibera Consiglio Comunale n.47/2011).
21) 02/12/2011, il Comune di Carrara convoca la Conferenza dei Servizi istruttoria per l’esame dei progetti
preliminari citati al punto 18. La Conferenza si conclude con la dichiarazione di non ammissibilità delle
domande da parte del Presidente Dott. Claudio Bacicalupi.
22) 12/12/2011, in conformità al punto 15 (Delibera C. C. Carrara n. 61/2010) e su incarico dell’Autorità
Portuale, l’Ing. Ciralli illustra il progetto del Nuovo Piano Regolatore Portuale.
22 a) 20/12/2011, scade il mandato dell’Avv. Luigi Guccinelli a Presidente dell’Autorità Portuale.
23) 27/02/2012, terminato il doppio mandato del Presidente dell’Autorità Portuale di Marina di Carrara, il
Ministero dei Trasporti (D.M. n. 65/2012) nomina il Commissario temporaneo, Avv. Dario Buzzelli, per la direzione
della stessa Autorità Portuale fino ad elezioni amministrative concluse e alla nomina del nuovo Presidente.
23 a) 10/03/12, termina il doppio mandato del Segretario Generale dell’Autorità Portuale, Dott. Luigi Bosi, subito
nominato Dirigente Tecnico Giuridico Ambientale dal Commissario Avv. Dario Buzzelli.
24) 08/05/2012, dopo le elezioni comunali del 6 e 7 maggio, Angelo Zubbani si riconferma Sindaco del
Comune di Carrara, procede alla nomina dei componenti la Giunta Comunale.
25) 01/06/2012, a seguito della definitiva composizione del Consiglio Comunale, inizia ufficialmente il
percorso operativo dell’Amministrazione Comunale (Giunta e Consiglio Comunale).
26) 18/06/2012, l'Ing. Francesco Messineo è nominato Presidente dell'Autorità Portuale per 4 anni, con D.M.
n.197. Il Comitato Portuale già costituito, mantiene la sua composizione con l’aggiunta del nuovo Presidente.
27) 26/09/2012 – A causa della revoca del finanziamento (€. 25,9 milioni), concesso sin dal 2002 dal Ministero
delle Infrastrutture per la riqualificazione dell’interfaccia porto città (water front) non realizzata, l’ing. Ciralli
presenta al Comitato Portuale un nuovo progetto del water front, che sarà completato e inviato al Ministero entro il
15 ottobre per l’approvazione.
28) 15/10/2012 - A causa di problemi incorsi in merito al progetto water front, la data per la presentazione al
Comitato portuale del progetto è stata rinviata al 9 novembre.
I risultati di questa triste ed assurda vicenda burocratica, iniziata nel 1981 e tutt’ora in sospeso, anche
per l’assenza del nuovo Segretario dell’Autorità Portuale, sono qui di seguito descritti:
a) L’area demaniale marittima tra i torrenti Carrione e Lavello (1B7) nel Comune di Carrara, da assoggettare
a porto turistico, è tutt’ora in degrado e usata soltanto per la discarica di marmo e detriti di vario genere;
b) La sovranità territoriale della suddetta area 1B7 nel Comune di Carrara è sottoposta alle decisioni del Sindaco
di Massa, che l’ha in pratica conquistata;
c) Nell’area demaniale marittima del Comune di Massa, destinata dal P.S. per la realizzazione di un porto
turistico alla foce del Fosso del Lavello e poi eliminata (punto 20 – sintesi burocratica), permane l’approdo
turistico de “Il Bozzetto” e il punto d’ormeggio del “Rimessaggio Marchini srl”, in contrasto col P.S. e la Legge
Regionale Toscana (punto 8 – sintesi burocratica);
d) Gli approdi turistici del Club Nautico e dell’Arci Cica Pesca, in contrasto con la destinazione d'uso del piano
regolatore portuale, occupano da decenni l’area centrale (molo sporgente) del porto riservata per completare il
Piano Regolatore Portuale in vigore, a danno della sicurezza e dello sviluppo del traffico mercantile;
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e) Il “Protocollo d’intesa tra il Comune di Carrara e quello di Massa per il Piano Regolatore del Porto di Marina
di Carrara e per il Porto Turistico di Carrara e di Massa” (punto 13 – sintesi burocratica) e il relativo “Avvio del
procedimento per l’Accordo di Pianificazione” (punto 15 – sintesi burocratica) sono stati annullati;
f) Il progetto del Nuovo Piano Regolatore Portuale presentato dall’Ing. Ciralli il 12/12/2011, su incarico
dell’Autorità Portuale, è attualmente sospeso (punto 22 – sintesi burocratica);
g) Non si conoscono né sono garantiti i tempi e le modalità di previsione per la definizione del piano regolatore
del porto commerciale e per quello turistico, disposta dalla L. R. T. n.1/2005 (punto 8 – sintesi burocratica);
h) Non si conosce il progetto del water front, non è garantita la sua approvazione ministeriale finalizzata al
recupero dei finanziamenti ministeriali, né i tempi e le modalità di previsione per la sua realizzazione.
i) Allo stato risulta ancora sospesa la progettazione e realizzazione del Nuovo Piano regolatore Portuale da
parte dello Studio dell’Ing. Ciralli.
A questo punto appare chiaro che la quantità impressionante e il ripetitivo intreccio di documenti
studiati e redatti dalla confusa e distruttiva macchina burocratica delle nostre amministrazioni, governate da
una maggioranza di sinistra, si è conclusa con l’annullamento di tutti gli accordi di pianificazione per
realizzare il Piano Regolatore del Porto di Marina di Carrara e per il porto turistico di Carrara e di Massa.
Un’operazione messa in atto dal Sindaco di Massa (PD), in accordo con i Presidenti della Regione Toscana e
della Provincia di Massa Carrara (PD), per favorire la permanenza dell’approdo turistico e del punto d’ormeggio
alla foce del Lavello nel Comune di Massa (Circolo “Il Bozzetto” e “Rimessaggio Marchini srl”) e degli approdi
turistici nel porto commerciale di Marina di Carrara (Club Nautico e Arci Cica Pesca). Operazione, non concordata
con il Comune di Carrara e l’Autorità Portuale, che ha inoltre contribuito ad aggravare la recessione economica e
occupazionale della nostra Provincia, in particolare quella del Comune di Carrara, con conseguenti gravi perdite
di posti di lavoro, un mancato sviluppo del porto commerciale, della nautica da diporto, del turismo, del
Cantiere Navale e l’aumento del degrado ambientale nel nostro litorale. Il tutto per la Burocrazia, il 5° potere
degli uffici, il che ha cancellato la democrazia.
Carrara, 02.11.2012
Cap. l. Francesco Menconi
L’infinito iter burocratico per la realizzazione del Piano Regolatore del porto di Marina di
Carrara e per il Porto turistico di Carrara Massa.
L’amministrazione comunale di Massa (Sindaco Roberto Pucci), in accordo col Presidente della Regione
Toscana (Enrico Rossi) e quello della Provincia (Osvaldo Angeli) sospende sine die il “Protocollo d’intesa tra il
Comune di Carrara e quello di Massa per il Piano Regolatore del Porto di Marina di Carrara e per il Porto
Turistico di Carrara e di Massa”.
Ecco in sintesi l’iter burocratico di questa vicenda, guinness dei primati europei, disposto in ordine
cronologico e in corso da 31 anni circa:
Cap. l. Francesco Menconi
Marina di Carrara : sul marciapiede del viale xx Settembre in località doganella [ Marina di Carrara ] possiamo ammirare i famosi " zenzari ", un tempo il zenzaro per guadagnarsi da vivere vendeva di tutto e di più. Esite un decoro urbano !!!!!!!!!!!!!!!!!!! ehila roba bela a poch venit venit da me a v trat ben
Secondo voi, a Carrara, la cultura e' di destra, di sinistra o di centro?
LOZZI DOC anniversario 1982/2007
(la foto è di c.a 10 anni fa, ma non è che sia cambiata in meglio la situazione, anzi …)
Viale XX Settembre 46, a San Ceccardo, lato mare Palazzotto cosiddetto ex Obitorio, di fronte all’ex Mattatoio.
I pilastri che or sono venticinque anni fa coronavano il tetto dell'edificio…
Negli anni '20 il palazzotto assunse l'epiteto di ex Obitorio dalla fantasia popolare… quando fu destinato a fungere da rimessa delle carrozze funebri (che peraltro erano tenute sempre perfettamente linde, erano bellissime e dorate, con ruote di gomma piena e cristalli nei fanali di oculatissima molatura).
L'edificio fu concepito come dependance del Palazzo della Pubblica Assistenza di Puccinetta, ma non ebbe mai una sua precisa e stabile funzione.
Per troppi anni ridotto a uno stato di desolato abbandono fu "restaurato" - anche se in forma discutibile - negli anni 1980/82, grazie anche al congruo contributo dei nostri gemellati di Ingolstad.
Dal 1983 ha ospitato il Distretto Scolastico, l'Ordine degli Architetti, il Club Italo Francese, lo Sportello Turistico, i CB della Protezione Civile, la Lega Ambiente e il Volto della Speranza (in atto è ancora sede delle tre ultime associazioni…).
Quando fu "restaurato", esattamente 25 anni fa!, i pilastri che coronavano la copertura dell'edificio non furono ricollocati al loro posto e sono rimasti, chissà perché, abbandonati lì per terra, stupidamente sprecati…
A tutt'oggi sono ancora lì, insieme ad una montagna di altri repellenti ruderi e sconcezze… ne è solo variata la tipologia - nel tempo - ma sempre lozzo è .
La Piazza Farini deserta, al mattino, l’aspetto e il degrado di sempre mostrava.
Ma poi…
“Carrara in vetrina” !!!
Per le strade la Banda suonava, suonava.
Al Comune il nuovo Consiglio s’insediava.
Ma poi...
La Piazza Farini deserta, alla sera, l’aspetto e il degrado di sempre mostrava.
[image:image-1]Marina di Carrara :
Questa fontana abbandonata si trova nei giardini a Marina di Carrara di fronte alla sede della circoscrizione [ex comune ] angolo con la caserma della Guardia di Finanza.
La memoria ricorda che un tempo anche non molto lontano la fontana ospitava pesci rossi.
E’ anche vero che noi carrarini [ per fortuna non tutti ] siamo poco rispettosi delle cose, ma provare a ripristinare la fontana ora che siamo nel periodo estivo ci sembra doveroso.
Questo problema oggi non esiste più, la fontana è stata demolita insieme ai giardini per far posto al nuovo hotel Mediterraneo
Marina di Carrara - La fontanina della giovinezza
Agosto 2007
Ma sempre a Marina, a pochi metri dalla piazza suddetta, nella pinetina subito verso mare e il Buscaiol .. c'è ancora, così com’è da almeno una decina d’anni, la "fontanina" di ferro arrugginito e col retro di lamiera slabbrata e tagliente. Un vero e proprio sconcio e un pericolo incombente per bambini assetati e curiosi.
Il treno e la stazione dei desideri settembre 2007
Segnaliamo lo stato di incuria e di repellente degrado di annessi e spazi della nostra "stazione" (si fa per dire) ferroviaria...
Un'emblematica pubblicità per i passeggeri in transito e per quei pochi foresti che sbarcano in città...
Ciò a riprova che "lozzi doc" non solo non ci mancano - e persistono - a Carrara ma sono proprio nei luoghi più a vista e per così dire usati e trafficati quotidianamente dalla gente, non solo qui residente.
Le foto sono di un concittadino "virtuoso" e attento a cogliere aspetti di grave noncuranza per il decoro urbano e la qualità di vita a Carrara...
Italia Nostra
Marina di Carrara - Come ti rigiro il turista 2. NO ALPITOUR ? AHI AHI AHI........
agosto 2007
Marina di Carrara, il cartello si trova al semaforo della rotonda tra viale Galilei e viale Colombo [ a fianco della Tenda Rossa ] (oddio, si fa per dire cartello!, ciò che ne resta da anni!) dovrebbe dare il benvenuto e l'informazione di minima a chi, forestiero, si avventura nella nostra città... mentreè pietosamente è ancora lì. Ci domandiamo, forse una bella immagine con la mappa delle cave sarebbe brutta ??????????????????? Visto che il cartello riporta " CAPITALE MONDIALE del MARMO"
Ruderi in città II marzo 2008
Questo splendido complesso [ ex segheria di marmo ] lo possiamo ammirare sul viale XX Settembre a Marina di Carrara località "Doganella " angolo con via Covetta.
Visto le condizioni dello stabile e i pericoli che si trovano all' interno, sarebbe opportuno e doveroso mettere in sicurezza la zona con una nuova recinzione, poichè quella attuale è stata abbattuta permettendo l'ingresso a chiunque.
Un altro scempio particolare incombente sulle Apuane commeta sul BLOG
Italia Nostra - Un altro scempio "particolare" incombente sulle Apuane
L’amico Gilberto Benvenuti mi trasmette il seguente accorato, estremo appello ad evitare un altro scempio delle vette delle Alpi Apuane.
E aggiunge :
Questa cima della Apuane, che ha la caratteristica di assomigliare al Cervino, sta per essere distrutta dall’estrazione del marmo.
Ciò si può vedere dalle vecchie foto
Negli anni passati in tempo di elezioni si riusciva a vedere nei punti strategici della nostra città un impegno da parte delle amministrazioni in carica ; nel ripristinare cose dimenticate ma di utilità prioritaria.
Ci associamo alla richiesta di questo cittadino mostrandovi questa immagine, catturata sul viale XX Settembre località Giampaoli.
IL DEGRADO DI CARRARA E ZONE LIMITROFE 30 marzo 2010
CRISTIANO SCRIVE :
Ho visto il sito e faccio i complimenti. Ho letto un po\' tutto e devo dire che il degrado di Carrara e di conseguenza le zone limitrofe è indecente. Ho visto che vi lamentavate dei ripetitori sul monte Pasquillio nella parte riguardante la linea gotica. Ve ne dico una da carrarino fontiese. Vogliamo parlare dei ripetitori di Santa Lucia? Vogliamo parlare dell\'alto tasso di mortalità per tumori riscontrato nel paese di Fontia? Vogliamo dirlo che è stata deturpata una delle più belle colline di Carrara, e che non vengono controllate i valori delle antenne come dovrebbe essere da legge. Vogliamo dire che quella chiesa di proprietà del popolo Fontiese è stata rovinata dall\'incuria e dall\'abbandono? Vogliamo dirlo che le antenne sono anche sulla chiesa? Che ne pensate Voi? Si preserva il parco delle Apuane, e poi si fanno morire i cittadini con lo smog dei camion, l\'inquinamento da campi magnetici ecc? Monti distrutti con le cave che non hanno limitazioni di lavoro. Basta vedere una foto degli anni 90 e una di ora per vedere che avanti cosi rimaniamo senza monti e tanti senza soldi, tranne i soliti noti. Comunque segnalo questo sito su Fontia dal quale potete attingere notizie sulle antenne il paese ecc. Grazie per la Vostra attenzione. http://fontia.jimdo.com
Risposta
Gentilissimo signor Cristiano, innanzi tutto la ringraziamo dei complimenti che ci rivolge. Entrando nel merito di quanto da Lei scritto non possiamo dirle che più volte sul nostro portale abbiamo riportato come non vi sia mai stato, da parte della pubblica amministrazione, un progetto teso al miglioramento complessivo della qualità della vita per gli abitanti del nostro comune e che, di fatto, si siano favoriti gli interessi di pochi a sfavore dei molti che hanno pagato in termini economici, di salute e di condizioni di vita questa assenza di un progetto politico complessivo che tenesse conto di tutti gli aspetti economici ed ambientali della nostra zona.
Il carrarese è forse una delle zone più belle d'Italia con il suo passare in pochi chilometri dal mare all'alta montagna, con le sue colline sulle quali sorgono paesi dalle viste incantevoli, eppure tutto ciò non è stato mai valorizzato nonostante che lo sviluppo turistico delle zone limitrofe, Versilia e provincia di La Spezia, avrebbero comunque dovuto essere d'esempio per i nostri amministratori.
Si è realizzato nei tempi passati un polo industriale e chimico dall'impatto devastante per l'ambiente e le persone. Si può considerare che erano altri tempi, che anche altre zone d'Italia sono state devastate dallo sviluppo delle industrie chimiche ma resta sempre il fatto che se si fosse privilegiato lo sviluppo turistico, magari collegato alla lavorazione del marmo il destino della nostra provincia sarebbe stato diverso e migliore.
Ancora oggi passando per la ormai ex ZONA INDUSTRIALE siamo costretti a vedere cumuli di rifiuti abbandonati in ogni dove, ancora oggi siamo costretti a respirare odori nauseabondi che ci fanno tornare la FARMOPLANT, la RUMIANCA e la COKA APUANIA dei bei tempi andati.
Negli anni 70 è poi cominciata l'escavazione selvaggia del Maledetto Marmo che ha significato l'aumento esponenziale delle polveri sottili e dell'inquinamento acustico, la rovina dell'eco-sistema apuano, l'inquinamento dell'aria causato da migliaia di mezzi pesanti carichi di tonnellate di materiale che sfrecciano, ogni giorno, in mezzo al traffico cittadino. Ora e con un ritardo di decenni è stata realizzata la strada del marmo ma fino a ieri i camion attraversavano la città per la Carriona inquinandola oltre misura.
Un altro degli aspetti che colpiscono che visita il carrarese è la mancanza di una organizzazione urbanistica ed estetica del territorio accettabile. Da questo punto di vista l'antico paese di Fontia non fa eccezione, con le sue antenne selvagge istallate con l'autorizzazione di non si sa chi, in dispregio della salute degli abitanti e della salvaguardia del paesaggio.
Il tessuto urbano è cresciuto come una malattia e ha saldato in un'unica grande periferia ogni centro urbano con una successione ininterrotta di case rustiche, villette coloniali, palazzi in stile finta chiesa romanica, dalle altezze più diverse e dai colori più originali.
Resta solo da deturpare l'ultimo grande spazio verde rimasto, la temuta Ceci con le sue pinete. A quando una bella lottizzazione con centomila nuovi mini appartamenti con angolo cottura?
RIPORTIAMO TESTUALMENTE UNA domanda che retoricamente ci ha posto un altro visitatore:
Perché la nostra provincia è così in basso nella classifica della qualità della vita del Sole-24Ore?
Gradirei sapere da voi perché Carrara (con Massa e tutto il ciarpame della provincia anomala) è 77ma nella classifica del Sole-24Ore,
ultima di tutte le province toscane, mentre Siena, invece, è settima ed è, in tutti i sensi città di serie A mentre Carrara è una città di serie D.
Ci fermiamo qua, con questa domanda retorica, che sarebbe bene si ponesse la classe dirigente politica ed economica che
da sempre ha governato la nostra città.
PAGINE CHE RIPORTANO ARTICOLI CORRELATI
1. L'estrazione della pietra fatta con moderni macchinari:
https://www.carraraonline.com/storia_del_marmo.php [ fine pagina ]
2. La Marmifera - Perché non utilizzarla come attrattiva turistica, per portare i turisti dal mare ai "Monti della luna" contribuendo così ad
incrementare l'occupazione con attività non inquinanti e meno distruttive delle nostre Alpi?:
https://www.carraraonline.com/la_marmifera.php [ fine pagina ]
3. Un paese di Cuccagna nel quale scorrevano fiumi di latte e miele…
https://www.carraraonline.com/storia_minore_e_curiosita.php
4. Sull'altare del progresso:
5. https://www.carraraonline.com/storia_minore_e_curiosita.php
6. IL MARMO ED ALTRO: UNA RICCHEZZA CHE CI IMPOVERISCE TUTTI IN SALUTE:
https://www.carraraonline.com/storia_minore_e_curiosita.php
Cordiali saluti
Staff Carraraonline.com
"Nella Pietra le sue Radici"
Situazione di pericolo urgente in via Bagnone località Ficola
Buongiorno, vi scrivo per segnalare l'urgente situazione e condizione della via Bagnone in località Ficola. Dopo la recente alluvione, gli smottamenti e il cedimento dello strato sottostante all'asfalto, hanno determinato il pericoloso restringimento della porzione di carreggiata. Al momento i veicoli debbono necessariamente tenere la loro sinistra trovandosi con i pneumatici del lato destro veicolo, quasi nel vuoto. Inoltre la parte calpestabile non ha sostegno al di sotto della crosta d'asfalto, ed è soggetta a crolli continui; cedimenti dovuti alla forza dell'acqua che ha eroso lo strato sottostante. Vi chiediamo di intervenire al più presto visto che in zona risiedono alcune famiglie prima che si verifichino episodi gravosi per persone e mezzi. Certi del vostro interesse vi salutiamo cortesemente.
P.S. La mail è stata da me inviata per l'interesse di tutti i cittadini residenti nel luogo interessato.
DA TEMPO IL NOSTRO CIELO E' FIRMATO DALLE SCIE CHIMICHE
Forse è giunto il momento di creare allarmismi!
Comunicato di ITALIA NOSTRA, Sezione Apuo-Lunense "Luigi Biso"
Almeno dal mese di maggio di quest'anno, basta alzare giornalmente lo sguardo verso il cielo per restare stupiti nel vedere strani aerei scorrazzarvi interpretando rotte che tendono a intersecarsi le une con le altre, lasciando lunghe scie che si trasformano poi in nuvole bianche consistenti. A tanti il fenomeno non interessa. La gran parte delle persone, invece, si chiede il perché così tanti aerei, tutti insieme e regolarmente, per ore, solcano il cielo e rilasciano quelle stranissime scie.
Sembra doveroso far sapere che - stando a informazioni attendibili da noi raccolte - quando il fenomeno si presenta è segno che ci stanno intossicando con sostanze chimiche potenzialmente molto dannose come il bario, il solfato di alluminio, lo ioduro d'argento e il torio.
Gli esperti affermano, infatti, che il PH atmosferico si sta velocemente modificando anche a causa degli sversamenti effettuati proprio da questi aerei di residui del bario (elemento impiegato per le manipolazioni climatiche, in quanto capace di innescare modificazioni meteorologiche). Un'altra funzione delle scie chimiche sarebbe quella di potenziare le comunicazioni a bassa frequenza usate per scopi militari segreti; considerando l'alto numero di basi militari in attività nella vicina La Spezia si capirebbe il motivo per cui questi aerei solcano ormai da tempo i cieli del nostro territorio.
Sempre a proposito delle sostanze sversate dagli aerei in questione, alcuni degli esperti sostengono che il bario, superato il livello minimo di sicurezza, è altamente tossico per gli esseri umani. Una sua presenza elevata nelle acque potabili può causare difficoltà respiratorie, cambiamenti nel ritmo cardiaco, aumento della pressione sanguigna, irritazione dello stomaco e dell'intestino, debolezza muscolare e dolori articolari.
Quando, in gran numero, gli aerei di cui trattasi seminano il cielo con quelle visibilissime e fittissime scie biancastre, l'umidità dell'atmosfera e il bario in eccesso reagiscono formando l'idrossido di bario, che, sviluppando molto calore, contribuisce a incrementare l'effetto serra. Anche il solfato di alluminio è una sostanza altamente dannosa per la salute della popolazione. Oggi cominciano a trapelare alcune notizie secondo le quali le polveri di questa sostanza potrebbero cagionare gravi patologie come Alzheimer e Parkinson e causare la nascita di bambini malformati, come viene registrato nei territori dove sono in attività fabbriche che lavorano questo metallo.
Quanto al torio, è una sostanza che emette radioattività e quindi dannosissima come tutte le sostanze radioattive.
Le suddette polveri di metalli pesanti sono dunque tossiche; rilasciate dagli aerei e trovandosi in sospensione in atmosfera, con il tempo - per effetto delle piogge e delle forze gravitazionali - finiscono per ricadere al suolo, mettendo in serio pericolo la nostra salute.
Sarebbe opportuno che questi aerei, responsabili del fenomeno delle scie chimiche, accertati i fatti, fossero fermati dalle Autorità competenti, prima che i danni provocati all'ambiente e alla salute delle persone arrivino al punto di essere irreparabili.
ITALIA NOSTRA, Sezione Apuo-Lunense "Luigi Biso"
NUOVO PIGNONE A CARRARA E LO “STRUZZIONISMO” DEI GOVERNANTI DEL TERRITORIO.
Dopo il bedicite già elevato recentemente dai responsabili locali di alcuni partiti, ecco le benedizioni ufficiali dei "cardinali" della commissione comunale attività produttive. 1)
Ci va di prendere a prestito il neologismo "struzzionismo" (che non è un refuso di "ostruzionismo", tutt'altro) inventato da Luca Beltrami Gadola 2) per sue frizzanti considerazioni sulla vicenda della vendita Sea-Serravalle, che ha costretto il Consiglio Comunale di Milano a un estenuante dibattito durato 27 ore filate. Anche per Carrara, infatti, lo struzzionismo, riguardo segnatamente al maxi insediamento della Nuovo Pignone-GE, sembra essere il filo conduttore del dibattito tra le forze politiche presenti in Consiglio Comunale le quali, all'insegna dell'uno per tutti e tutti per uno, continuano a mettere la testa sotto la sabbia per non guardare in faccia la realtà, quella passata e quella presente del nostro comprensorio. Quella del futuro… è in grembo a Giove (Pluvio).
Quando inizierà la fase di collaudo dei moduli turbogas in costruzione nel detto stabilimento i posti di lavoro saranno sicuramente pochi rispetto agli ingenti danni arrecati all'ambiente e alla salute dei cittadini. Già in fase di costruzione degli impianti si prospetta un notevole inquinamento dovuto ai motori diesel delle 10-15 gru impiegate giornalmente per sollevare e spostare in continuazione il materiale necessario per assemblare in contemporanea i cinque moduli, senza contare quello derivato dalle centinaia di saldatori impiegati attualmente per saldare tubazioni, sezioni di ferro e acciai vari. Queste operazioni, infatti, compiute a cielo aperto, comportano un certo inquinamento da ossidi di azoto e carbonio, che si disperdono in atmosfera per intere giornate, senza essere aspirati da apposite cappe che limiterebbero l'inquinamento stesso, come previsto dalla legge. Se poi sono effettuate saldature ad arco si contamina l'ambiente con elementi radioattivi di decadimento dovute ai raggi gamma. Un altro, più grave danno alla salute dei cittadini si verificherà nel momento in cui questi cinque moduli, dalle dimensioni di un palazzo di cinque piani, dovranno essere verniciati con milioni di litri di vernici speciali protettive, che contamineranno l'ambiente circostante con tonnellate di micidiali solventi contenenti idrocarburi, cloruri e solfati. Si pensi che una carrozzeria, per verniciare una vettura, deve compiere questo lavoro in un apposito impianto, capace di neutralizzare i suddetti inquinanti. Al Pignone, invece, si permetterà di fare il tutto a cielo aperto, senza tener conto delle conseguenze.
Quando poi verranno bruciati gli ingenti volumi di gas metano necessari al collaudo dei moduli - previsti, stando sia pure alle dichiarazioni dell'Associazione Industriali di Massa-Carrara, in una quantità non inferiore ai venti milioni in tre anni, oltre ai gas a effetto serra saranno prodotte, com'è possibile leggere in tutti i libri di chimica, polveri fini ed extrafini, che andranno a contaminare un territorio già gravemente compromesso dall'inquinamento atmosferico. Tutto ciò, a nostro avviso, costituirà causa certa dell'aumento di patologie respiratorie tumorali e cardiache, come attesta l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che reputa il particolato fine e ultrafine un inquinante micidiale e per il quale non esiste una soglia minima di pericolosità. Facendo opportuni calcoli si scopre che le polveri prodotte dalla combustione del metano, che saranno disperse nel territorio circostante, corrisponderanno a decine di tonnellate.
Durante la citata fase di collaudo, oltre alle polveri, si otterranno emissioni nei fumi della combustione di notevoli quantitativi di ossido di azoto, stimabili in 30 mg/Nm3. Per quanto attiene agli ossidi di azoto, sono documentate e descritte dall'OMS alterazioni morfologiche dei bronchi e degli alveoli polmonari in base alla durata dell'esposizione e alla concentrazione dell'inquinante. Considerando che 30 mg/Nm3 rappresentano una quantità considerevole per la salute umana, l'OMS attribuisce a questi ossidi una percentuale di bronchiti del 16% del totale registrato su un'area fortemente inquinata e industrializzata. Bisogna dunque riconoscere, da questi dati, che gli ossidi di azoto prodotti dalla combustione del metano sono responsabili dell'insorgenza di gravi malattie dell'apparato respiratorio. Va inoltre sottolineato che gli ossidi di azoto, reagendo con l'umidità dell'aria, formano piogge acide, con conseguente sviluppo di acido nitrico e acido nitroso. Infine è doveroso ricordare che in uno studio americano condotto dalla professoressa Gwynet Cravens nel 2010 è segnalata la presenza di radio e radon nel metano, in grado di esporre una persona a una media di nove millirem all'anno di radioattività. Considerate tutte queste problematiche, appare sensato voler insediare sul nostro territorio la nuova maxi fabbrica del Pignone-GE in cambio di pochi posti di lavoro? Noi pensiamo di no.
A questo punto, a nostro avviso, è il momento che le forze politiche locali prendano atto ora per allora, e per allora intendiamo la prossima scadenza elettorale, che i concittadini - la stragrande parte di loro - non son più disposti a far caso a "marginali" problemi di alleanze variabili o a più sofisticati meccanismi di rinnovo di classe dirigente attraverso nuove architetture istituzionali. Non gli interessa, cioè, più di tanto conoscere i nomi e le provenienze dei conduttori del convoglio, bensì che il treno li faccia viaggiare comodi, faccia il suo percorso regolare e arrivi a destinazione, puntuale nei tempi e nelle tappe previste. Insomma, non vogliono più saperne di chi è che comanda e comanderà in cucina: è il piatto che viene in tavola, che ha da essere nutriente e sano, a contare ! A contare sono i programmi, concreti, condivisi attraverso la reale democratica partecipazione, di rilancio economico e occupazionale del territorio, fondati però sul ripristino e la valorizzazione ambientale non sullo sconquasso e la devastazione ambientale, in linea quindi con le sue proprie vocazioni, risorse e potenzialità paesaggistiche naturali culturali !
Per il momento dobbiamo accontentarci di un regime a pane e acqua, anche fuor di metafora, ringraziando chi sappiamo: la cucina locale del passato e i cucinieri che ci ammoniscono quella presente. Come già detto, quella del futuro… è in grembo a Giove (Pluvio).
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1) -Investimenti così sono da benedire, art. su Il Tirreno - Carrara, 23.11.2011
2) -Luca Beltrami Gadola, Milano e lo "struzzionismo" dell'opposizione, su Arcipelago Milano n. 41-III, 22.11.2011.
N.b. Dallo stesso testo abbiamo tratto alcune espressioni.
ITALIA NOSTRA, Sezione Apuo-Lunense "Luigi Biso"
Sull'argomento i lettori scrivono".
ANDIAMO PER FANGHI - Maxi Porto di Carrara e Massa e inquinamento dei fondali marini
Invio il presente comunicato della Sezione Apuo-Lunense di ITALIA NOSTRA per la cortese pubblicazione.
Vi si tratta dell’inquinamento dei fondali marini antistanti, nello specifico, l'area del Lavello, zona in cui s’intende costruire il maxi porto.
Le considerazioni espresse sono basate sul rapporto inviato alle istituzioni sottoscritto dal dottor Gianfranco Mascazzini del Ministero dell'Ambiente nel gennaio 2010, copia del quale è in nostro possesso e che vi invio in allegato.
Grazie Mario Venutelli
Di questa allarmante situazione sono a conoscenza i Sindaci di Massa e di Carrara, l’ASL n°1, l’ARPAT, la Regione Toscana e il Ministero del Lavoro e della Salute, perché hanno ricevuto in proposito (gennaio 2010) un documento scritto dal dottor Gianfranco Mascazzini, Direttore generale del Ministero dell’Ambiente, nel quale, senza tanti giri di parole, segnalava un rilevante e diffuso inquinamento di tutte le matrici esaminate a suo tempo per la presenza di micidiali veleni - presenti in quantità anche molto superiori ai limiti di legge.- come idrocarburi aromatici, pesticidi e metalli pesanti del calibro di arsenico, piombo, mercurio, nichel e rame.
Da evidenziare in primis il fatto che in alcuni casi, in zone particolarmente “calde” (hot spots), i valori degli inquinanti riscontrati dai tecnici dell’ISPRA superano di centinaia di volte (anche 400 volte!) la soglia consentita. Come alla foce del Lavello, dove sono state accertate elevate concentrazioni di PCB (policlorobifenili), IPA (idrocarburipoliaromatici) e composti organoclorurati (pesticidi) di gran lunga superiori ai limiti di legge, in particolare per esaclorobenzene, DDT, DDD e, in minor misura, per esacloroesano..
Ma nel cocktail micidiale di sostanze esaminate gli stessi esperti hanno altresì ritrovato eptaclorostirene e octaclorostirene, in concentrazioni sicuramente significative a loro avviso, anche se per questi composti non vi sono ancora riferimenti normativi.
La Direzione del Ministero dell’Ambiente, ritenendo giustamente pericolosa per la salute della popolazione potenzialmente coinvolta la presenza di queste sostanze tossiche, nel citato documento “consigliava” tutte le istituzioni competenti a prendere provvedimenti immediati e, in tutti i casi di superamento dei limiti, ad adottare idonei interventi di messa in sicurezza d’emergenza (ad horas!).
Che dire e ribadire da parte nostra? Che dal 2009 tutto è rimasto fermo e sottaciuto e che in quell’ampia fascia di costa, così gravemente contaminata, si è deciso di costruire il nuovo maxi porto turistico.
A questo punto sorgono spontanee almeno due domande:
-Dove andranno a finire i fanghi e le terre degli scavi così pesantemente inquinate?
-Quali rischi corre la salute dei cittadini che frequentano quell’area contaminata da veleni così pericolosi e che, forse che sì forse che no, attende di essere bonificata?
Carrara, 02-10-2010
ITALIA NOSTRA
Sezione. Apuo-Lunense “Luigi Biso”
Aria Pulita
16 05 2012
Ciminiere al vento e aria pulita
Invio una raccolta di foto scattate dall'alto della gru del cantiere navale e ritraggono la qualità dell'aria che si respirava nella nostra zona grazie ala Montedison,quando il vento era maestrale toccava alle colline se era grecale lo sorbivamo tutti gli abitanti che andavano da Carrara a Marina negli anni dopo la chiusura vi è stato il boom dei tumori.
Augusto Giusti
IL MARMO ED ALTRO: UNA RICCHEZZA CHE CI IMPOVERISCE TUTTI, IN SALUTE
Nelle città, grandi e piccole che siano, l’impatto principale in termini d’inquinamento è determinato dal traffico e dalla maggior diffusione di veicoli pesanti. Da noi, com’è noto, è causato dall’elevatissimo numero di camion che, giornalmente, trasportano blocchi, scaglie, terre e carbonato di calcio... Questi “bisonti” scendono dalle cave, attraversano i centri abitati e raggiungono gli stabilimenti, soprattutto quelli della zona industriale, ove il materiale viene polverizzato e, successivamente, trasportato al porto di Marina per essere spedito via nave.
E’ un fatto, quindi, che il via vai dei camion si estende all’intero nostro territorio. E’ un fatto che le fasi di escavazione, trasporto, lavorazione del marmo e, in particolare, le operazioni di carico-scarico delle navi in zona portuale producono notevole inquinamento ambientale e rischi incombenti per la salute, al punto che non pochi concittadini cominciano a pensare che il nostro marmo è una ricchezza che, stando così le cose, ci impoverisce nel bene più prezioso, la salute. Tutti. Anche quei pochi che dal bene collettivo delle cave apuane traggono il maggior profitto, non foss’altro perché risiedono a Carrara con i loro familiari…
Non è la prima volta che denunciamo quel che di negativo avviene in zona portuale con la movimentazione di micidiali sostanze polverose sfuse, non solo derivanti dalla micronizzazione del marmo, le quali vengono in parte disperse in aria e per l’intero territorio. Anche nel mese di settembre sono state scaricate enormi quantitativi di dette sostanze da tre grandi bastimenti: Alina, Delight e Fatezh.
Inoltre, i veicoli pesanti e i potenti macchinari impiegati nelle attività di cava, di lavorazione e movimentazione dei lapidei (camion, ruspe, gru, navi etc.) utilizzano motori a gasolio e quindi divorano nafta a tutto spiano, con il risultato di emettere dai tubi di scappamento diversi inquinanti gassosi quali ossido d’azoto, anidride solforosa, ossido di carbonio, polveri carboniose (nerofumo) che possono contenere solfati, nitrati, idrocarburi, policiclici aromatici, aldeidi e metalli pesanti…
Come se non bastasse, al mix di tonnellate di polveri e d’inquinanti da combustione che quotidianamente si è costretti a respirare, si aggiungono altri effetti nocivi per l’ambiente e la salute, provocati dalla forte rumorosità dei mezzi di cui sopra…
Con maggior senso di responsabilità da parte degli amministratori pubblici, con la riflessione collettiva e la ricerca condivisa di altre soluzioni oltre quelle che il giudice ha già recepito e imposto, il problema dell’inquinamento da micropolveri di marmo può e deve essere eliminato del tutto, quanto prima.
E’ certamente più difficile, invece, risolvere il problema determinato dalla velenosità delle polveri ultrasottili prodotte dalla combustione nei motori diesel, che comportano i danni gravissimi nel nostro apparato respiratorio e cardiovascolare, studiati e registrati scientificamente dai ricercatori italiani e internazionali.
Se fino a qualche tempo fa laringiti e tracheiti, tosse ed altri fastidiosi disturbi di voce e respiro erano attribuiti generalmente e principalmente a fattori scatenanti come il fumo, ad infezioni virali, a cause per così dire “professionali” (per gli insegnanti ad es.), ora i ricercatori scientifici e i medici (paladini dell’ambiente, a termini del loro aggiornato codice deontologico) sottolineano la forte incidenza nelle suddette patologie (e nelle affezioni tumorali!) dello smog da traffico e polveri sottili che ammorba l’aria delle città.
E se è vero che anche a Carrara abbiamo molte più probabilità di ammalarci come sopra che in altre zone meno industrializzate e trafficate… come cittadini sarà il caso di darci una mossa perché i nostri amministratori trovino e sbroglino per tempo il bandolo della matassa anche per questo problema, come stanno tentando affannosamente di fare a seguito delle denunce e della sollevazione popolare avverso lo spropositato prelievo del marmo per ridurlo in polvere e il conseguente spropositato numero dei camion che lo trasportano.
Comunicato del Consiglio Direttivo della Sezione Apuo-Lunense “Luigi Biso” di ITALIA NOSTRA Carrara, 10 ottobre 2008
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