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Pieve a Elici

Itinerari lucchesi
Scoprire… conoscere.., storie ai nostri confini, recensita da Tripadivior come una delle Pievi più belle della Toscana.
Una mattina di febbraio mi recai al lago di Massaciuccoli per scattare fotografie ma vi trovai una nebbia così fitta che si sarebbe potuta tagliare con il coltello. La collina prospicente il lago sembrava avvolta in una manto di candido ermellino, solo una torre quadrata con dei merli faceva capolino da quella bianca coperta, sembrava quasi sospesa tra le nuvole e immediatamente ne fui attratto. Sovente nei giorni dopo mi tornò alla mente ma mi mancò l'occasione e il tempo di partire alla sua ricerca. Questa mattina dopo la mia solita caccia fotografica ho deciso di andare su per quella collina a cercarla.

Ed eccola qua, la Pieve di Pantaleone.
La Pieve di Pantaleone, altresì nota come Pieve a Elici. Questa pieve, una delle più antiche della Versilia o forse addirittura la più antica ( la tradizione vuole che sia stata fondata da San Frediano tra il V e il VI secolo), deve il suo nome al fatto che anticamente la collina su cui sorge era ricoperta da una foresta di " ilex" cioè lecci. E' menzionata per la prima volta in un documento del 892 come pieve battesimale dedicata a Sant’Ambrogio, poi a San Giovanni Battista e infine dal 1148 è dedicata a San Pantaleone, il santo protettore dei medici e delle ostetriche. Osservando le mura esterne anche noi profani possiamo capire che l'edificio è stato costruito in diverse fasi, una molto antica del XI sec circa e un altra databile tra il XII e il XIII sec. La facciata è rivestita in pietra calcarea e l'Interno è a tre navate divise da archi a tutto sesto sorretti da pilastri in pietra. La torre campanaria, di origine saracena, nasce come torre di avvistamento ( il mare ai tempi della sua costruzione arrivava quasi alle falde della collina e da lì si poteva controllare una vasta area), è alta ben 29 metri e la sua sommità è ornata da merli a coda di rondine posti a i quattro spigoli. L' interno di questa chiesa è quasi spoglio, vi si respira un aria di rigore ed essenzialità data anche dalle fatto che le pareti sono pressochè spoglie, se escludiamo l'affresco trecentesco della Madonna col bambino e l'affresco della crocifissione, che sono opere di notevole importanza in quanto il primo è uno dei pochi affreschi esistenti di quel periodo e il secondo pare sia opera di Guido Reni, uno dei massimi esponenti del classicismo del 1600, e dal fatto che il pavimento è in cocciopesto; ma l'attenzione di chi entra si focalizza inevitabilmente sul magnifico trittico del 1470 che sovrasta l'altare (Madonna col Bambino al centro, San Pantaleone a destra e San Giovanni Battista a sinistra), opera di Leonardo Riccomani da Pietrasanta , alla sua scuola possono essere ricondotte anche l´acquasantiera e il ciborio. Recentemente per poter celebrare messa sono stati aggiunti l'altare, costituito da una mensa lignea sorretta da una porzione di tronco d'albero, l'ambone anch' esso ricavato da una porzione di tronco d'albero e uno scranno antico in legno. All’esterno della piazzetta tra la chiesa e la canonica è conservata una vasca in pietra lavica, forse di epoca romana che era il Fonte Battesimale a immersione: nella vasca rettangolare, venivano battezzati non solo gli abitanti del posto e delle zone limitrofe, ma anche quelli della sottostante pianura, compresa Viareggio, quando questa città era ancora un piccolo borgo di pescatori. Sul sito della canonica probabilmente si trovava il castello documentato nel X secolo come di Plebeilice, al quale erano riferibili probabilmente il muro di contenimento del sagrato che è stato demolito con gli ultimi lavori di ristrutturazione e una struttura circolare inglobata nella canonica, forse la base di una torre.
In collaborazione con MascalzonApuana.
San Pantaleone, ma chie era costui che il leone rifiutò di SBRANARE?

Pantaleone nacque nel 315 a Nicomedia in Bitinia, nell'odierna Turchia, Era un cristiano, medico personale del cesare Galerio e subì il martirio durante le persecuzioni di Diocleziano. Patrono dei medici e delle ostetriche, è venerato come santo da numerose Chiese cristiane ed è considerato uno dei quattordici santi ausiliatori, cioè senza denaro perchè pare non si facesse pagare per le cure che prestava agli indigenti. A Napoli fino a non molto tempo fa era considerato il santo protettore dei giocatori del lotto, particolarmente collegato alla divinazione in rapporto alla professione di medico e santo taumaturgo. In passato nel cuore dei Quartieri Spagnoli veniva invocato per alleviare le sorti degli afflitti e per sistemare le ragazze indigenti da maritare. Diverse città italiane vantano di possedere parte delle sue reliquie e tra queste vi è Venezia, dove il martire di Nicomedia ha goduto fin dall’epoca medievale di grande devozione e che ancora oggi ne conserva un braccio nella chiesa di San Pantalon, come lo chiamano i veneziani. Sulla laguna, Pantaleone era così popolare e il suo nome così diffuso che fini con designare il veneziano tipo nella commedia italiana. Ma è Ravello in Campania che conserva il suo sangue in un ampolla e il 27 luglio di ogni anno si scioglie, l'anno scorso però si è liquefatto in anticipo, precisamente il 17 marzo 2020 in piena emergenza Covid e questo fatto è stato interpretato come il segno che il santo proteggerà l' umanità ...speriamo .
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