Avenza Chiesa di S. Pietro - carraraonline.com

Vai ai contenuti

Avenza Chiesa di S. Pietro

Chiese

LA CHIESA

Costruita in stile medievale a tre navate la chiesa ha rappresentato un punto fermo di riferimento ai pellegrini in transito sulla via Romea fino al XIX secolo. La sua prima dicitura risale al 1187.

Si iniziò a costruire una delle navate, aperta nell’Ottocento. La Parrocchia che aveva la facciata sull’attuale via Gino Menconi, sempre con incluso lo Stemma Vescovile, ha al suo interno sculture e pitture di P. Aprile ed un prezioso e miracoloso Crocifisso in legno, nel primo altare di sinistra, alla parete di via Menconi, con di fronte la famosa colonna suddetta del portale antico. La devozione al Santissimo Crocifisso è sempre stata una caratteristica peculiare del nostro territorio fin dall'inizio della evangelizzazione. Ne sono riprova la devozione al preziosissimo Sangue nell'antica diocesi di Luni, l'immagine del Crocifisso risalente al XII secolo esistente nella cattedrale di Sarzana e quello del XIV secolo nella cattedrale di Massa, il monastero di Santa Croce a Bocca di Magra, e l'immagine quattrocentesca del Crocifisso venerata nella chiesa parrocchiale di san Pietro in Avenza.
(Aprile, Pietro. - Figlio di Giovanni, fratello maggiore di Antonio Maria e Giovanni Antonio, può presumersi sia nato intorno al 1480; la prima notizia che lo riguarda è, infatti, del 1499, quando lavora a una balaustra per il duomo di Savona (secondo il Guidi, insieme con i fratelli Giovanni Antonio e Antonio Maria). La sua attività si svolse successivamente tra Genova, Carrara e la Spagna, altra opera nel Sepolcreto Cybo-Malaspina nel Duomo di Massa).
La chiesa ha annesso l’Ospitale di Sant’Antonio per i pellegrini in transito sulla via Francigena (nata come la Via Æmilia Scauri, una strada romana fatta costruire dal censore Marco Emilio Scauro nel 109 a.C.), che era ospitato in una navata della vecchia chiesa di San Pietro Apostolo), cessò ogni attività alla fine del Diciannovesimo secolo, oggi, sostituite da l’Ostello Antonio Mazzi, ospitalità gratuita per i pellegrini della Via Francigena:
La chiesa di San Pietro Apostolo di Avenza, possiede anche un Oratorio, una bella e spaziosa struttura, sita in via XIV Maggio, a circa cento metri dalla Parrocchia, mentre la Casa Pellini, in via Menconi di fronte a piazza Finelli, fantastica struttura con grande giardino che si estende accanto ai resti della medievale Torre di Castruccio ed all’interno vi è un circolo ANSPI con rifornito bar. Il circolo è diventato un punto d’incontro di bambini per giocare sino alle 18:30, ma anche un punto di ritrovo per anziani dove possono incontrarsi, giocare a carte ed a tombola tutti i pomeriggi, ma anche essere affittata il sabato e la domenica, per feste e compleanni, secondo orari predefiniti.
La struttura è stata ampliata a tredici posti letto e ristrutturata a spese della famiglia Mazzi, felice di dare un contributo per “l’accoglienza povera e “gratuita“. In Toscana tale strada Francigena, partendo da Pontremoli, passa per Aulla. Quindi ad Avenza, Massa e Pietrasanta, prosegue per Lucca (con visita al Volto Santo), Altopascio, San Miniato, Garbassi Terme, San Gimignano, Monteriggioni, Siena, Ponte d’Arbia, San Quirico d’Orcia, Radicofani, Acquapendente, quindi Roma e dalla capitale i più determinati proseguono per Gerusalemme. Ceto che il cammino non era semplice tra epidemie, malviventi che chiedevano tasse per il transito, e i poco di buono che rapinavano i pellegrini, guerre interne tra comuni e castelli per il predominio delle zone di transito. I pellegrini transitavano a piedi, detto col “caval di San Francesco”, ma altri, specialmente le nobildonne, si facevano trasportare sulle portantine, ed i nobiluomini usavano il cavallo a quattro zampe!
E' la chiesa più antica di Carrara dopo il Duomo.

LO STEMMA


Simbolo e stemma dei Vescovi di Luni a cui apparteneva il territorio di  Avenza, sino al secolo diciottesimo, quando il Vescovo di Luni fu trasferito a Sarzana e fu creato il Vescovado Massa-Carrara-Pontremoli,  Avenza e Carrara comprese in questo comprensorio. Ecco cosa significava quello stemma con una evidente luna scolpita in bassorilievo, su di un sfondo a punta verso il basso, ovvero lo stemma dell’antica Luni.

Precisiamo che si tratta dello Stemma dei Vescovi di Luni, per ricordare l’appartenenza al suo territorio fino al secolo XII° della frazione di Avenza, (fin quando il Vescovo di Luni fu trasferito a Sarzana) poi diventata Comune per breve tempo. Lo stipite del portale antico della chiesa è tuttora visibile in un pilastro sotto l’orchestra (la zona soprastante con l’organo), mentre ad epoca precedente dovrebbe risalire la colonna in pietra, ritrovata nel 1977, visibile nella controfacciata e con fondamenta alla profondità di oltre un metro.

Insomma, questo stemma dei Vescovi di Luni, ha tutto il diritto di restare dove è stato posto: sulla facciata della Parrocchia di San Pietro Apostolo, ad Avenza, in provincia di Massa-Carrara.

Da visitare anche il centro storico nei pressi della torre


RICORDI

Io personalmente ricordo, senza alcun dubbio, che sulla stessa parete, più avanti, un secondo altare esisteva immediatamente dopo la seconda guerra mondiale, perché avendo visto lo sportello del Tabernacolo aperto, salendo uno o due gradini andai ad osservarlo: ma nulla conteneva. Ricordo anche un particolare, che essendo stanco, dopo aver girato per l’area della Torre di Castruccio, cercai nelle tasche le lire che possedevo ed avevo dieci lire, mentre la corsa in tram fino al ponte del vecchio Stadio “Fossa dei Leoni”, alla località Fabbrica, costava otto lire e decisi di tornare col tram. Infatti il ponte sul viale era stato fatto saltare dalle SS o Wehrmacht, che dir si voglia (e per chi voleva proseguite bisognava attraversare il ponte, lastricato di tavole di legno d’emergenza, andare dall’altra parte nella zona della Fabbrica e riprendere altro tram), per arrivare fino in piazza Farini, in città. Questo è un ricordo indelebile nella mia mente, quindi dovrebbe essere stato il primo trimestre del 1945, visto che io ero sfollato presso i nonni materni, al “Casone” di via Carriona,198 sotto l’allora villa Ascoli (vedi la Storia di Fossola, paragrafo “Scorci di storia di guerra, di resistenza, di liberazione).

Lucio Benassi
Carrara, 14 maggio 2017

Edicole sacre nel territorio apuano

Since 2004
Da un'idea di PierBin
Torna ai contenuti