Spetta/Le Redazione
Il lugubre deserto delle nostre strade provocato dalle
restrizioni è spesso rotto dal passaggio di folti gruppi di cicloamatori, che
portano un briciolo di vita in un Paese che pare morto. Forse inconsapevoli,
che proprio come settanta anni fa, i loro destrieri a pedali possano
contribuire almeno moralmente alla rinascita dell'Italia.

Neppure il lockdowon
imposto dalla pandemia, è stato in grado di far cessare l’afflusso di centinaia
di cicloamatori sulle nostre strade. Perfettamente equipaggiati con indumenti
“tecnici, ” che nulla hanno da invidiare ai veri campioni del ciclismo, in
sella a biciclette ultra sofisticate che costano migliaia di euro, questi emuli
di Coppi e Bartali...